sabato 29 dicembre 2012

Vacanze senza rete

Quest'anno sono venuto in vacanza dotato del mio smart smartphone e di nessun altro aggeggio che mi permettesse di collegarmi alla rete.

Certamente avevo accesso tramite i computer di famiglia, ma la cosa è andata nella direzione di un progressivo distacco dalle vie di comunicazione che pervadono la mia esistenza...

Già da qualche tempo ho lasciato Facebook a veleggiare senza di me. Credo che la ciurma dei miei amici se la sciali serenamente e non senta la mancanza del mio contributo. È dipeso senz'altro dalla mia mutata situazione sentimentale, ma anche da un progressivo decrescere dell'interesse per il pettegolezzo altrui e per quella massa crescente di "mi piace" che mostrano tutto e il suo contrario senza alcuna apparente coerenza.

La riduzione della mia possibilità di connessione mi ha inizialmente contrariato. Come una progressiva terapia di disintossicazione, ho avuto tipici effetti di sbalzi d'umore e sguardi intensi alle tastiere in giro. Poi però ho iniziato a recuperare un rapporto più sano con i bytes. Quell'attaccarsi senza scopo al pc facendo trascorrere il tempo in balzi continui tra una finestra e l'altra mi è apparso inutile. Seppure tornerò presto a farlo, ho la netta impressione che tra le altre cose, questa esperienza mi abbia insegnato che sia anche possibile essere partially offline.

Senza nessuna critica verso quell'informatica che amo tanto, penso che la rete ci rende liberi fin quando siamo noi a controllarla e a lanciarla per pescare informazioni. Se i pesci diventiamo noi stessi, immobilizzato a dibatterci nelle maglie strette che abbiamo abbracciato, possiamo credere che non ci sia un mondo alternativo.

Scongiuriamo questo rischio vivendo anche qualche tempo pericolosamente senza rete...

domenica 23 dicembre 2012

Lamentarsi dei treni. E dei viaggiatori?

Episodio surreale ieri in banchina di un Frecciarossa per Milano. Napoli con il sole è meravigliosa. Mettersi in viaggio deve essere un dolore qualsiasi ne siano le ragioni. Quando c'è il sole, pensare al lungomare Caracciolo e alla sua promessa di luce non spinge verso la stazione. Il nome di Piazza Garibaldi evoca ormai il solo pensiero di un immenso buco cantiere...

E questa è forse l'unica artificiale e stiracchiata spiegazione dell'incontro con un energumeno vestito come un pesce al cartoccio e con una rude faccia da furbo grosso, ma insospettabilmente pronto alle occasioni. Chiede dove vada il treno. Passa per Roma? Non essendo una metropolitana, le probabilità sono alte. Essendo poi un rosso AV, si può intuire che la destinazione non sia Benevento... Ma la domanda apre spazio alla curiosità sul possesso biglietto. Se devi viaggiare in genere sai che treno prendere... Ma la candida risposta è: no, ma io solo a Roma devo andare...

Ecco. L'assurdità della situazione mi ferma in gola ogni commento. Non c'è paura per la multa. In fondo carta che può essere buttata tra i fuochi artificiali. Non c'è rispetto per il servizio che tutti gli altri pagano... Insomma scene già viste. Preferibilmente da dimenticare e sperabilmente da punire.

Ma il momento topico è quando arrivano due ragazze e mostrando il biglietto all'uomo d'argento, si fanno indicare da colui che non sapeva neanche il treno andasse a Roma, carrozza e posti. Lui, felice e disponibile, le accompagna. E così scompare dalla mia vista e da questa storia.

Non so come sia andata a finire. In un'ora sfuggire al controllore è possibile e probabile. Ma mi interessa dire che questo è ingiusto. Ovviamente lamentarsi dei disservizi di Trenitalia che purtroppo ho tante volte sperimentato, resta sacrosanto. Ma tutto vale nella reciproca onestà. I viaggiatori sono responsabili di pagare il giusto e lasciare le infrastrutture come trovate. Mi sembra guardando i bagni e le carrozze dopo i viaggi che entrambe le cose siano un optional disatteso invece che accessori di serie...

Sperando in un anno migliore...

lunedì 17 dicembre 2012

Picchi comici sconfinano nella tragedia...

Lontano dalla politica e dalla cronaca nazionale per motivi vari ed eventuali, ritorno e leggo della comparsa sulla scena politica di un nuovo personaggio. Silvio Berlusconi da Arcore si presenta come leader del partito di destra. Da dove venga non è ben chiaro. Pare che la ragione che lo spinge come un fuoco sacro applicato alle terga sia il voler salvare la nazione da scelte scellerate...

Devo dire che la mia memoria forse mi fa un brutto scherzo, sicuramente irriverente, nel ricordare che un omonimo personaggio si sia presentato con lo stesso cipiglio eroico alcuni anni or sono a salvare lo stivale. Nel tempo pero' pare si sia fatto attrarre dalle lusinghe di calzature simili alla forma della nostra penisola, ma in genere indossate da ragazze di dubbi costumi che le indossavano fino a mezza gamba...

Insomma ecco un "what if" nello stile di "se una notte di inverno un viaggiatore" dove la pellicola si riavvolge continuamente raccontando ancora una volta la storia e aggiungendo un nuovo tassello, ma senza che la sostanza cambi, e con la frustrante impressione che dalla farsa comica, si vada inesorabilmente a finire nella tragedia umana. Purtroppo sembra che la pellicola sia di vecchio tipo e i colori si siano deteriorati... Cosi' alcune battute saltano e ci si trova a guardare con occhio critico l'esercizio di stile di un sistema basato su un attore prossimo alla pensione. Le trame che si svolgono e riavvolgono dietro sono sicuramente molto oltre l'immaginazione lineare di uno come me, ma le sorprese sembrano esaurite. Ci saranno colonne di fango e pioggia di altri liquidi affini, ma è probabile che il pubblico in sala inizi a protestare di fronte all'ennesimo tentativo di riproporre gag che non fanno più ridere pur se hanno destato affezione in altri tempi.

Questa profezia potrebbe essere smentita, ma tutto sommato il mondo dello spettacolo cui questa farsa è ispirata ha mostrato che dopo un po' di repliche, il pubblico si disamora. Rambo, Indiana Jones, Rocky, Starwars, non sono sopravvissute al secondo-terzo episodio senza perdere un numero consistente di spettatori ed estimatori. Anche le prime edizioni non necessariamente sono stati capolavori, ma l'occhio si è abituato e ha iniziato a aspettare sorprese che non venivano più o diventavano sempre meno sorprendenti e sempre più risibili. Promesse mai mantenute e sogni dipinti ma mai avverati...

La mia nuova sceneggiatura prevederebbe invece un ritorno alle idee e alla filosofia. La proposta di sogni che dicano di speranze e di un mondo in cui vivere dignitosamente e serenamente per contribuire a rendere le persone felici e realizzate dove questo non coincida necessariamente con ricchezza e eccessi. Una Italia che potesse ritrovare una strada per dare entusiasmo a se stessa e dove non tutto fosse oscurato da presagi foschi e mai ben chiariti come una profezia Maya. Manca poco al 21 Dicembre, e forse si potrebbe far coincidere la data non con la fine del Mondo, ma con l'inizio di un nuovo corso. Che anche i più ambiziosi trovino pace e che i potenti non siano egoisticamente guidati dalla propria borsa. Dove si torni a far parlare le persone del più e del meno e non del peggio del peggio... 

Ma io sono un sognatore di viaggi impossibili su treni ormai probabilmente già indirizzati su binari morti e destinati a fermarsi di fronte a una traversina bianca e rossa. Oppure a sfondarla a tutta velocità senza la possibilità di tornare indietro...


mercoledì 5 dicembre 2012

Delle Primarie

E quindi ha vinto Bersani per il PD. Intanto in campo avverso, sembra prevedano una riapertura del colosseo per i giochi dei gladiatori, con nessuna squadra e mille capitani di ventura.

Devo dire che mi ha rasserenato un po' il risultato a sinistra. In fondo, per quanto dovrei riconoscermi in Renzi e nella sua età e nelle sue istanze generazionali, sono invece rimasto talmente deluso dalla sua pochezza sui grandi temi, da non essere conquistato dalla sua piacioneria. Parlo chiaro: quello che voglio dai politici oggi, sono dei discorsi sugli ideali e sulla filosofia di approccio ai problemi. Poi voglio vedere come si propongono di tradurre questa filosofia in azioni più o meno grandi per la risoluzione di problemi che vanno da quelli spiccioli delle persone, alle grandi imprese e al vivere comune...

In questo senso, il sindaco di Firenze mi è parso molto meno robusto dell'emiliano pelato. Si è speso tanto su delle istanze che di sicuro vanno accolte sulla trasparenza e sui costi politici. Ma mai una volta ho visto un passo filosofico. Ho letto un po' di cose, ma non ho trovato alcuno spazio per delle idee di lungo termine...

Non so se Bersani farà qualcosa per mettere in pratica le sue prima della inevitabile caduta dovuta alla intrinseca instabilità autolesionista della sinistra. Però ho sentito parole più pensate e meno dirette al piccolo...

Forse mi sbaglio. Però ora le primarie sono passate, e la musica è solo all'inizio...

lunedì 3 dicembre 2012

Il genere umano

Ci risiamo. Scopro sempre più con orrore che il genere umano è di base crudele e egoista. Non so se essere formati in una famiglia di brave persone sia la prima discriminante, ma di certo l'ambiente in cui cresciamo può renderci migliori o peggiori.

Però non è solo questo il punto di svolta. La capacità di imparare tramite lo studio, secondo me aiuta a sviluppare la critica che un po' meno gretti ci rende. Non significa che gli ignoranti siano in massa peggiori di quelli che hanno avuto la fortuna di poter studiare. Anzi, senza forse, i più malvagi della storia hanno presunto di sapere molto. E i cattivi che sanno, generalmente sono pericolosi perché capiscono di fare del male e volontariamente lo perpetrano...

Comunque resta il fatto che i gruppi si riuniscono per colpire i deboli e eliminarli a colpi duri diretti o alle spalle. Sono subdoli e si sentono forti perché sono un branco di animali che riconosce l'odore del sangue e non sa pensare che al proprio misero interesse senza pietà per gli altri e con l'occhio corto sull'oggi. Ma domani?

Senza scomodare la giustizia divina, i buoni non sono tonti né stupidi. Hanno la possibilità di scendere al livello dei bruti, o di utilizzare strade chiare e nette che sono la lotta a viso aperto. I mezzucci e le furbizie di tanti, pagano finché il malcostume generale non finisce negli occhi di quella maggioranza di brave persone che possono giustamente stancarsi di subire. Non mi riferisco solo alla triste e desolante situazione di un'Italia dominata dal lordo impastare di mani sporche, quanto anche a eventi che mi hanno sconvolto come lo sciopero alla Foxconn.

A tutti quelli che credono che la vita sia solo sopraffare gli altri e vivere perennemente di scorciatoie e di trucchi, io dico attenzione. Prima o poi le facce diventano riconoscibili. Gli imbrogli si stringono a strozzare chi li fa. Le dita nere lasciano impronte digitali. Insomma, non sperate di passarla sempre liscia. I buoni, gli onesti, possono e devono giudicare secondo quel metro corretto di cui il mondo ha bisogno. Quel metro dove il progresso non è che qualcuno abbia troppo, ma che ognuno abbia qualcosa.

E se questo è socialismo, comunismo, o quello che volete voi, va bene. Per me è solo giustizia...

Il genere umano

Ci risiamo. Scopro sempre più con orrore che il genere umano è di base crudele e egoista. Non so se essere formati in una famiglia di brave persone sia la prima discriminante, ma di certo l'ambiente in cui cresciamo può renderci migliori o peggiori.

Però non è solo questo il punto di svolta. La capacità di imparare tramite lo studio, secondo me aiuta a sviluppare la critica che un po' meno gretti ci rende. Non significa che gli ignoranti siano in massa peggiori di quelli che hanno avuto la fortuna di poter studiare. Anzi, senza forse, i più malvagi della storia hanno presunto di sapere molto. E i cattivi che sanno, generalmente sono pericolosi perché capiscono di fare del male e volontariamente lo perpetrano...

Comunque resta il fatto che i gruppi si riuniscono per colpire i deboli e eliminarli a colpi duri diretti o alle spalle. Sono subdoli e si sentono forti perché sono un branco di animali che riconosce l'odore del sangue e non sa pensare che al proprio misero interesse senza pietà per gli altri e con l'occhio corto sull'oggi. Ma domani?

Senza scomodare la giustizia divina, i buoni non sono tonti né stupidi. Hanno la possibilità di scendere al livello dei bruti, o di utilizzare strade chiare e nette che sono la lotta a viso aperto. I mezzucci e le furbizie di tanti, pagano finché il malcostume generale non finisce negli occhi di quella maggioranza di brave persone che possono giustamente stancarsi di subire. Non mi riferisco solo alla triste e desolante situazione di un'Italia dominata dal lordo impastare di mani sporche, quanto anche a eventi che mi hanno sconvolto come lo sciopero alla Foxconn.

A tutti quelli che credono che la vita sia solo sopraffare gli altri e vivere perennemente di scorciatoie e di trucchi, io dico attenzione. Prima o poi le facce diventano riconoscibili. Gli imbrogli si stringono a strozzare chi li fa. Le dita nere lasciano impronte digitali. Insomma, non sperate di passarla sempre liscia. I buoni, gli onesti, possono e devono giudicare secondo quel metro corretto di cui il mondo ha bisogno. Quel metro dove il progresso non è che qualcuno abbia troppo, ma che ognuno abbia qualcosa.

E se questo è socialismo, comunismo, o quello che volete voi, va bene. Per me è solo giustizia...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori