martedì 29 novembre 2011

Vivere e morire

Nello scorrere del tempo verso obiettivi piu' o meno importanti, viviamo. Poi tutte queste cose che ci sembravano irrinunciabili un minuto prima, perdono il loro valore, e moriamo...

Con il naturale ciclo delle nostre esperienze, diventiamo migliori e peggiori ogni giorno, ma consci in fondo che proviamo solo a difenderci da quel pensiero insopportabile, che tutto scomparirà. Che esista il paradiso o l'inferno e che al piano ammezzato ci sia il purgatorio, non è un fatto rilevante. Tutto cio' che saremo stati si dissolverà, almeno su questo pianeta molto azzurro, per rimanere (forse) nella memoria di persone che ci sono state vicine, apprezzandoci, amandoci, odiandoci... Lasciare un nostro segno sul globo è una speranza giusta e legittima. Ma ancor di piu' forse è l'aver goduto quello che potevamo, l'aver visto quello che volevamo...

Non sono né ottimista né pessimista sul viaggio rotondo che compiamo. Penso pero' di sentirmi oggi profondamente incompiuto e non particolarmente felice di quello che ho raggiunto. Sento anche il tempo scorrere via, e il tentare di stringerlo e di rallentarlo un comportamento da folle Donchisciotte...

Eppure è cosi' difficile vincere la paura che mettersi a correre farebbe passare il nostro tempo ancor piu' rapidamente, che non mi risolvo a farlo. Forse se trovassi una direzione in cui puntarmi con consapevolezza e desiderio, tutto mi sembrerebbe piu' lieve. Forse quest'anno, nella sua bruttezza, ha come insegnamento che bisogna prendere la propria strada e accelerare fino al limite di velocità. Attenti alle multe, ma pronti a pagarle se c'è da spingere per arrivare in tempo...

giovedì 24 novembre 2011

Gente/Gentaglia/Persone

Si incontra un po' di tutto in giro per il mondo e per le strade. Si incontrano facce indistinte. Le classificherei come Gente. E' una massa abbastanza informe e anonima secondo il nostro personale metro di giudizio, che non ci resta impressa e non genera alcun istinto razionale o irrazionale. Li vediamo. Ci scambiamo anche delle chiacchiere, ma di fatto non ci interessa in alcun modo continuare a vederli.


E' una dinamica normale, ma sostanzialmente infausta: infatti il numero di persone appartenenti a questa fascia, va a permeare di rumore (bianco) molte delle nostre ore e del nostro tempo. Inutile cercare di filtrare questa inutilità. E' una pasta densa, informe, ma non puzzolente nè appiccicosa. Ce la troviamo sempre in giro e c'è poco da farci... Ogni tanto ce la troviamo anche in faccia e ci toglie il respiro. Li' il malcapitato si becca una sguazzata a terra...


Sempre piu' tollerabile la gente della Gentaglia. Sono questi degli elementi di disturbo della nostra psiche che dolorosamente sanno anche insistere sui nostri punti di malessere. Che lo facciano volontariamente o no, importa poco. Quello che conta è che con questi, la rotta di collisione è inevitabile. Allora l'unica è accelerare e passare oltre e prima... Ma se non ci si riesce, ridurre al minimo i contatti e fuggire via. Anche perchè invece del blob, questi sono in genere appiccicosi e anche un po' puzzolenti... Non è facile che non lascino scorie e tossine...


Resta da parlare delle Persone. Sono quelli che trovi e scegli. Quelli che rispetti perchè ti sanno dire una parola di comprensione, di affetto oppure ti sanno considerare come essere vivente dotato di cerebro. Sono quelli che apprezzi, che possono anche non ricambiare, ma sui quali proprio non te la senti di dire e pensare nulla di male... Insomma, sono gli elementi che vogliamo e che ci portiamo dietro...


E tutto questo per dire che in questi giorni post compleanno, sto riflettendo un po' sulle persone che ho intorno. Penso al blob, alla melma, e alla terra solida. E tutto sommato ho un bilancio positivo che mi rende fiducioso... Chissà poi perchè...

lunedì 14 novembre 2011

E se un giorno quest'anno finisse...

Generalmente non ho mai guardato con ansia alla fine di un anno. Particolarmente non ho mai atteso con ansia il mio compleanno come pietra miliare di 365 giorni vissuti non pericolosamente.


Eppure il 2011 è stato difficile e quindi ho guardato con una certa attenzione l'esaurirsi del tempo tra il mio precedente ed attuale genetliaco... E' stato un po' cercare di anticipare la fine d'anno che ancora appare lontana seppure invece profondamente vicina. Non ho messo i pesi con le cose positive e quelle negative sui piatti opposti della bilancia, un po' perchè occupato, un po' per pigrizia e paura di confrontarmi con tutto quello che è successo. Non ho intenzione di farlo neanche ora. In fondo ho l'impressione che la cosa migliore sia semplicemente dimenticare o ricordare, ma senza una collocazione temporale troppo precisa.


Purtuttavia, tralasciando il mio personale, è forse il caso di guardare un po' in giro alle cose successe nel mondo e a come hanno influenzato il nostro modo di vivere. Molto mi proviene dall'Italia. Altro dal considerare a livello un po' piu' globale, dove stiamo andando. Il frullatore mondiale si è interconnesso ancor piu' profondamente. Come dice la teoria del Caos, il battito d'ali di una farfalla in Cina puo' influire su eventi piu' o meno catastrofici in giro per il globo. Siamo investiti dallo spettro di questa dannata crisi, troppo spesso pero' non chiarita. Agitare delle cose che in modo fumoso vanno a colpire il nostro conscio-subconscio è un gioco sporco eppure gradito a molti. Chi ha la capacità di controllare le informazioni a suo piacimento è anche in grado di guidare un colpo alle paure.


Questo è quello che vorrei finisse quest'anno, ma so che non accadrà. Siamo diventati troppi e troppo complicati su questa Terra per illuderci che si possa tornare a quel semplice mondo di necessità primarie. Allora non si viveva meglio. Su questo non ho dubbi. Pero' non sono convinto che tutto quello che abbiamo bruciato nel nostro renderci complicati sia stato giustamente gettato via. Progresso e sviluppo sono le parole piu' amate nel mondo, ma definirli è la cosa piu' difficile che ci sia. E alla fine di quest'anno, se provassimo a incasellare gli eventi in una di queste due categorie che hanno accezione positiva, potremmo ritrovarci con poco o nulla...


Ed è questo quello che mi preoccupa all'approssimarsi della fine d'anno. Che ripercorrerlo non sia cosi' gratificante. Sempre che lo sia mai stato...

domenica 13 novembre 2011

L'addio e le mancanze...

Oggi diamo l'addio a Berlusconi e al suo (mal)governo. Ora non mi interessa salire sul carro di nessuno. Non credo ci siano in questa storia tanti vincitori. Mi fanno solo ridere quelli che dicono: esserci liberati di Berlusconi è merito nostro. Se c'è una persona che è responsabile di ciò è proprio il Cavaliere di Arcore. E' stato colpevole di superbia (il suo difetto sommo) e di non aver realizzato per tempo che gli sarebbe stata imputata totalmente la crisi economica. Il declino, lo sostengo da molto, va ricercato nello smutandamento del Bunga Bunga, ma adesso il fiato sul collo non era quello di qualche escort di medio livello, quanto quello dei mercati finanziari. Persone spiacevoli quelle: ti giri un minuto e ti fanno sentire la barba sul collo...

Ora si continua a parlare di lui come da 70 anni si parla del Duce. Speriamo duri meno il suo ricordo. In fondo il suo contributo a detrimento dell'ex Bel Paese è molto meno significativo... E soprattutto adesso va voltata pagina anche nel modo sempliciotto di fare politica di tutti quelli che a lui si sono contrapposti. La lotta nei confronti di un uomo solo al comando, ha preso il sopravvento su ogni forma di proposta e di programma. E' fin troppo vero dire che, come in occasione della caduta del muro di Berlino e il dissolvimento del regime comunista, non c'é piu' per troppi un nemico da combattere. Dire peste e corna di uno è infinitamente più facile di esserci a proporre qualcosa.

Nell'essere comunque speranzoso che quell'approccio falso e untuoso del Padrone e dei suoi squallidi lacchè possa scomparire, mi chiedo se l'Italia non abbia bisogno di un Topexan migliorato per curare tutti i brufoli purulenti che le dominano il volto. Adesso Monti farà quello che l'Europa chiede. Saranno lacrime e sangue, e tanti si pentiranno di averlo acclamato. Ma sembra sia indispensabile. E' però pacifico che sia una transizione verso un governo politicamente legittimato. E qui cascherà pesantemente l'asino se nessuno si proporrà con un approccio sano e meditato e con un programma che dica al Paese cosa, chi e quando fare per continuare a prosperare. Ricordiamocelo sempre: quello che si vuole mantenere è il benessere e il livello di vita cui sia abituati. La possibilità di goderci il nuovo iPhone e tutte quelle altre diavolerie che ci fanno ridere. E questo vale per tutti, anche per chi non ce la fa a arrivare a fine mese. E' il modello sovraeccitato del superfluo che diviene indispensabile. Non sono contro di esso a priori, ma penso che si debbano dare altri valori. Credo che si debba proporre una vita equamente serena, con la possibilità di un piatto caldo in tavola per tutti e un tetto sopra la testa. Anche a costo di rinunciare a qualche "sfizio". Sono un sognatore, me lo dicono tutti, ma francamente me ne fotto.

Ora che Berlusconi è archiviato, vorrei vedere delle idee. Non è possibile per un paese vivere come un'azienda e guardare solo al prossimo trimestre. La visione deve essere filosoficamente indicativa di cose da fare in anni, quelli che una generazione ha da vivere...

Forza e coraggio. Proponete, e avrete il mio voto...

lunedì 7 novembre 2011

E sfoghiamoci un po'

Oggi ho sciolto il morso che teneva la mia lingua frenata da un pezzetto, e ho scaricato un galoppo di brevissima durata, ma di intensità incontenibile.


E' stato come uno schiaffone deciso in pieno volto di chi mi ascoltava incredulo. Ma era tempo per dire decisamente basta. Soprattutto a me stesso. Ho usato alcune delle preziose risorse del mio piccolo cerebro in avvitamenti troppo inutili per essere spiegati. Ho lasciato che cose che non hanno piu' alcuna importanza rimanessero a girare nelle circonvoluzioni periferiche, con qualche puntata improvvisa al centro. E adesso bisogna proprio mettere un punto a tutto ciò.


Sono in un certo senso orgoglioso di aver dignitosamente fatto esplodere la parola fine ad una situazione paradossale in cui mi ero messo a bagno. Adesso non si torna in nessun modo indietro e non c'è niente da rimediare. Ma era cosi' che doveva andare da lungo tempo.


Ora si potrebbe discutere su quello che è giusto e sbagliato. Ma devo dire che non posso pentirmi di aver fatto una scelta moralmente valida verso il mio benessere. E' tutto chiaro adesso. Non è rimasto niente in sospeso che sia inespresso. E ora ho un gran sonno, come se avessi atteso questo momento a lungo per riposare al fine.


Ho pensato che poche parole e un silenzio possono fare molto male. Perchè il silenzio svela e ricopre tutto di una gelida brina... Ma in realtà sento già un caldo sole. Non è una vendetta quella che mi sono preso. E' stato stabilire il punto con una carta nautica nuova che mi dice dove sto mettendo la prua. 


Nel mio amore infinito per metafore e similitudini, sembro perdere il significato delle cose. Ma in realtà lo ritrovo dicendo semplicemente che ho perso, ma se prima credevo anche la dignità, stasera mi sento di aver riconquistato il diritto di essere me stesso completamente.


Quando rileggero' questo post, mi risulterà forse oscuro. Ma non mi preoccupa perchè è un post liberatorio, uno di quelli sinceri.


E lo ho atteso a lungo...

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