giovedì 30 ottobre 2008

Quando rinasco ...


Su un blog che seguo con passione ho letto un post simile. Mi ha ispirato e allora ...
quando rinasco avrò gli stessi capelli biondi, lisci e lucidi che stanno a posto in un biz che ho adesso,
quando rinasco avrò gli occhi pervinca di mio padre,
quando rinasco riavrò il mio naso, il mio mento, le mie orecchie, le tette che ho ora,
quando rinasco sarò alta 1,75, sarò sottile come un elfo tutta la vita e non solo fino a 20 anni,
quando rinasco sarò sicura di me, sempre adeguata,
quando rinasco avrò la battuta pronta, la risposta tranquilla e non dirò parolacce,
quando rinasco avrò tutti gli uomini che voglio e li lascerò quando voglio,
quando rinasco non mi innamorerò come una citrulla,
quando rinasco saprò cucinare come ora, dipingere come ora, ricamare come ora,
quando rinasco avrò una madre diversa (e sarà la cosa migliore),
quando rinasco avrò tre figli (maschi o femmine non importa),
quando rinasco mi sembra un insulto pretendere di essere più intelligente ma un tantino in più non guasta mai,
quando rinasco potrò mangiare tutto quello che voglio e non ingrasserò mai, anzi dimagrirò,
quando rinasco avrò denti bianchissimi e abbaglianti,
quando rinasco attorno a me non morirà nessuno che io non voglia.
E voi? Come vorreste essere nella vostra prossima vita?

mercoledì 29 ottobre 2008

Nevica...


Mentre vi scrivo, fuori dalla mia finestra nevica. Mi dicono che a Napoli invece butta ancora caldo, e nel complesso comunque non mi lamento di questo clima. Sempre in Svizzera sono, e le foto con le cime imbiancate non possono essere un effetto Photoshop...

Mentre le giornate piene al lavoro si susseguono buttando secchiate nel mio vaso già traboccato, la fine dell'ora legale mi ha colto a tradimento con il colpo alla nuca. Nelle ultime due sere appapagnamento frontale sul divano, con ripresa solo quando l'agognato cuscino è stato raggiunto (quasi strisciando)... La mia capacità di ragionare ne è risultata annebbiata, ma fortunatamente mi aspetto un tempo decisamente migliore nel mese di novembre...

Le notizie dall'Italia, incentrate come al solito su politica e violenza (troppo spesso queste due cose si vanno anche a sovrapporre), mi lasciano atterrito. Da un lato c'è chi si infastidisce per le manifestazioni di piazza e le classifica come riunioni senza idee di sfaccendati. Poi la stampa va a nozze con i fatti di sangue accaduti a Perugia per la pruderie di tanti milioni di cittadini, e il quadro si fa completo...

Speriamo che la neve cada presto a ricoprire anche tutte queste tristi storie con il suo silenzioso accumularsi e tinteggiare...

domenica 26 ottobre 2008

Nuovo Cinema Paradiso...


Ieri sera, inaspettatamente, mi sono trovato di fronte le ultime scene di Nuovo Cinema Paradiso nella tarda serata del sabato...

Gli voglio dedicare questo post del fine weekend, perchè è un film che mi ha colpito ancor più di prima in questo mio viaggio nell'ignoto iniziato ormai un anno fa. La storia credo sia conosciuta a tutti, e quelli che non la hanno presente, dovrebbero secondo me spendere quel paio d'ore per entrarci in contatto. Il regista, con questo film, vinse un meritato Oscar, quantunque non sempre la bella statuina coincida con la migliore filmografia...

E' un film sul ricordo, sul cinema come mezzo di immaginazione che può anche tradursi in realtà. E' un film con i salti della memoria, che anche noi riporta indietro nelle notti insonni con gli struggenti flashback del nostro passato. Ma è anche un film sulla partenza, sull'andare via senza voltarsi indietro, quantunque sia doloroso... Perchè per raggiungere i sogni, bisogna guardare avanti e non si può camminare con la testa girata.

In questi giorni autunnali e malinconici, la storia mi ha ancora una volta toccato. Mi sono sentito dentro quelle scene, nel mio viaggio verso il futuro e nello sforzo di non restare vittima della malia... Quando un giorno ritornerò ancora una volta nella mia terra, ho la paura di non riconoscere più luoghi e persone. Eppure so che non potrò mai essere estraneo al mio mare e ai passi sulle mie strade, fossero anche rivoluzionate. Perchè il ricordo che è in noi, può magicamente ricoprire ciò che ci circonda per farcelo rivedere per come era. Inutile che qualcuno poi cerchi di svegliarci dal nostro sogno, perchè esso è la nostra realtà...

sabato 25 ottobre 2008

El Alamein, La Campagna di Russia e il perchè l'Italia è anti-Fascista


Non chiedo scusa in principio di questo post. La storia è importante e ci serve per ricordare cosa è stata l'Italia, e cosa non debba ritornare a essere. E se per qualcuno è noiosa, problemi suoi...

El Alamein e La Campagna di Russia. I due eventi più tristi, più dimenticati e allo stesso tempo tra i più importanti della Seconda Guerra Mondiale, per quel carrozzone sgangherato che era l'Italia di Mussolini. Sono stati tristi, perchè migliaia di uomini sono rimasti soli in terre lontane. Sono dimenticati, perchè per un motivo e per un altro, considerati vergogna nazionale. Sono importanti perchè hanno portato ripercussioni e sono stati germe della fine di quella ignobile illusione che il piccolo di Predappio (Boccia di ferro se preferite) aveva portato nella mente di tanti.

Di El Alamein, conosco quanto letto su un paio di libri. Fu una battaglia dura nel deserto dove alla fine furono gli inglesi a spuntarla. Ma tanti e tanti dei nostri nonni, che erano stati mandati lì come al solito sull'onda dell'idea imperiale assurda, a parte il loro coraggio, non poterono metterci niente altro. E all'altra estremità sia territoriale che climatica, sempre tanti di quei giovani dell'epoca, provarono a tornare indietro a piedi. Persi in quella marcia senza possibilità di successo, anch'essi andarono dispersi nella indifferenza di coloro che ce li avevano mandati. E qui non si tratta di una ricostruzione di parte. E me ne sbatto di chi dice che la guerra è tremenda e la chiude lì.

No, quelle idee confuse che ci portarono a quegli inutili massacri erano l'essenza di quell'ebbrezza alcolica cui troppi italiani si adattarono. Nessuno può dire oggi che non ne avrebbe fatto parte tranne chi effettivamente si ribellò. Sarebbe una ipocrisia poco realistica. Però poi è stato molto più che giusto imparare dagli errori e criticare quelle guide improvvisate, fanatiche e prone a nefandezze proprie e altrui. E credo che oggi ricordare quegli eventi, sia importante perchè tra le molte altre ragioni hanno condotto a quella repubblica che fin dall'inizio è voluta essere antifascista.

Oggi il Presidente della Repubblica è stato a El Alamein. Ci è andato per la memoria dei nostri italiani. Ha detto delle belle parole secondo me. Ha detto, in buona sostanza, che non quegli uomini furono sconfitti come persone, ma che l'idea che li aveva mandati lì era già destinata al fallimento. Io sono d'accordo e credo questa sia una maniera giusta di non cedere al revisionismo. Si tratta di rimettere il puntino sulla i di Italia...

Halsschmerzen - Mal di gola per le memorie di un sabato...


Dopo molti anni di dura interrogazione sul tema, scopro che Hals significa gola in tedesco. Ecco il perchè del nome Hals mentoliptus, che noi pronunciamo "olls mentoliptus" e universalmente legato alle caramelle per la gola forti e balsamiche...

E perchè ne parlo? Perchè di nuovo stamattina mi sveglio con il mal di gola. Avevo fatto tutto un bel programmino familiare in giro per la Svizzera, e invece eccomi ancora seduto qui davanti al mio (bellissimo) monitor 21 pollici, con Norah Jones che canta per me canzoni da piano bar e le chat aperte sul mondo... Ancora una volta mi virtualizzo e non mi sento solo, ma scocciato del fastidio alle tonsille sì.

Bisogna vedere un lato positivo? Ho dormito come un ghiro, e questo è un fatto buono per me visto che sento le mie energie nervose abbastanza diminuite... Però mi fermo qui... E intanto delle preziose ore di sole, all'esterno, volano via piuttosto inutilmente per il sottoscritto...

Che bell'autunno qui in Svizzera. Pioggia non tanta, sole a sprazzi ma notevole, temperatura variabile (che mi ha fregato sì) e i colori. L'aria molto trasparente fa apprezzare molte cose, e io aspetto che la coppia di falchi che di inverno vola circolarmente sulla collina di fronte ritorni. Si avvicina il mio compleanno, si avvicina natale, ma soprattutto scorre altro tempo. E io sono alla ricerca di nuovi progetti impegnativi. Perchè?

giovedì 23 ottobre 2008

I quiz!


E' necessaria una piccola premessa: visto che sono in pausa lavoro (nel senso che per ora non ho un lavoro continuativo dopo l'ultimo finito il 30 giugno) ho deciso di partecipare a qualche concorsino pubblico. Perchè no?
E visto che il MIBAC (Ministero dei Beni Culturali) ha indetto un bel concorso per varie e diverse qualifiche funzionali io ho fatto la mia bella domandina. E visto che le qualifiche per laureati non mi erano accessibili, io e la mia amica (peraltro laureatissima e in storia dell'arte perdipiù, ma degli storici dell'arte il MIBAC se ne fa una sega - sic) abbiamo fatto la domanda per Assitente alla Vigilanza (sarebbe a dì custode, che è più onesto), che mi pare un posticino da favola, otto ore a nun fa' 'ncappero, mi ci posso portare libri e computer e faccio Norberto Bobbio che custodisce la Venere di Milo. Mbhè, naturalmente c'è la prova preselettiva, che verrebbe a dire che ci sono un bel po' di domandine a risposta multipla a cui bisogna rispondere per poter accedere a dimostrare con prova scritta e colloquio che vai bene per sorvegliare eventuali devastatori e pazzi maniaci pronti a martellare le varie forme d'arte. Oh benissimo, direte voi....
E anch'io. Mi aspettavo chessò 1000 domande sulle norme di sicurezza, 500 sull'inglese, 1500 sulla nostra bella lingua, 450 sulla storia dell'arte, 25 sull'amministrazione pubblica e qualche spolverata magari di Costituzione Italiana che non fa mai male.
Già. Uhmmmm. E INVECE NO!!!!!!
Il custode moderno non deve affatto conoscere queste cose, noooooooo! Il custode moderno è provetto in scienze, matematica, storia, geografia, italiano, logica (che magari ci starebbe pure) e una manica di altre minchiate. 4000 domande 4000 da imparare a memoria.
Sono incazzata nera, sono sdegnata, sono furibonda!!! Ma perchè? direte voi. E mo' vi dimostro perchè, eccheccazzo ( e quando ci vuole ci vuole).
Vi propongo una piiiiccoooooolaaaa selezione delle perle a cui dovrei rispondere. Allora, ecco qualche domanda di scienze:
Domanda 1
L’attivazione dei linfociti T killer e dei linfociti B da parte dei linfociti helper avviene mediante …..
a) La produzione di sostanze proteiche dette interleuchine
b) La produzione di interferone
c) La produzione di linfochine
d) La produzione di istamina
Ma che piffero ne so?????
Domanda 2
La differenza fra gli isotopi 18 e 16 dell’ossigeno consiste nel fatto che ….
a) Il primo possiede due neutroni in più
b) Il primo possiede un neutrone e un protone in più
c) Il primo possiede un neutrone e un elettrone in più
d) Il primo possiede due protoni in più
Eggià, il custode provetto lo sa, no?
Domanda 3
Se in un filamento di DNA si susseguono le base GGAATACTT, quali sono le basi complementari sull’altro filamento della doppia elica?
a) CCTTATGAA
b) GGAATACTT
c) TTGGCGACC
d) CCUUAUGAA
Ora, lasciando stare che io so che alla Guanina si oppone sempre e solo la Citosina, che all'Adenina si oppone la Tiamina (ma io sono strana forte e i miei saperi sono vasti e un po' eterogenei), ma me lo sapete dire voi perchè c***o un custode dovrebbe essere un esperto di genoma umano??? Eh??? No, ditemelo!
Ora una domandina di logica (se poi questa è logica, io sono la moglie di Tutankamen)
Individuare quale delle tre serie di numeri o lettere è identica a quella data: ILLILIILIIILIILLI
a) ILLILIILIIILIILLI
b) ILLIILLILIIILLIL
c) LLIILLIIILIILILL
d) ILLILILLLIIILLII
Mah, più che logica a me mi pare ILlogica e oltretutto le serie fra cui scegliere sono quattro e non tre. (carina la battuta, no?)
Oh, ora una di matematica:
La disequazione x2 – 4x + 3 > 0 è verificata per …. (la prima x è elevata al quadrato, ma il blog non permette)
a) x >1 V x > 3
b) x < -1 V x > 3
c) x < -3 V x > 1
d) x < -3 V x > -1
Ora, a parte che un custode non sa manco che è una disequazione, vedeste le altre ..... si io la so e so pure qual è l'equazione della bisettrice del primo e terzo quadrante, ma il mio professore di matematica allo scientifico era un genio (del terrore, imparavamo tutto e subito), ma insomma ve lo immaginate un custode che declama l'equazione dell'iperbole mentre sorveglia bambini e mamme che guardano le madonne del Caravaggio??
Finiamo con la chicca, il non plus ultra, il massimo, la domandina ina ina di italiano:
Come si chiama il nipote delle sorelle Materassi nell’omonimo romanzo?
a) Remo
b) Luigi
c) Antonio
d) Alessandro
Ah, e il cugino del nonno di mio fratello come faceva invece di nome? e il mozzo del Nautilus? e il nostromo del pirata Barbanera? e il fantasma del Louvre? Ma va a dar via i ciap! Sissignore, sono abbastanza vecchia per aver visto lo sceneggiato in bianco e nero in televisione ai tempi di Pappagone, ma anche se la so mi RIFIUTO di rispondere a 'sta schifezza di domande.
Ecco perchè sono arrabbiata, schifata, incazzata, inorridita! Credo proprio che se le possono ficcare dove so io queste domande di quello che so io. Ecco.
(A proposito, giusto per non farvi morire di collera, la risposta giusta è sempre la a). Scusate la lunghezza.

La scuola


Apprendo dai telegiornali italiani che ancora una volta gli studenti sono in piazza a protestare. E' una notizia che mi arriva gradita: io considero altamente positivo che si spendano delle ore a confrontarsi con gli altri, a proporre soluzioni e a raccogliersi dietro a idee comuni.

Sinceramente me ne frego altamente dei pretestuosi richiami a "chi vuole studiare e viene invece privato del diritto" che provengono dall'uomo del Tacco. Troppo comodo dire che si vogliono salvaguardare i più sfortunati, i meno abbienti, quando di fatto si vuole giustificare l'eventualità di un intervento delle forze di polizia. E poi, in passato e tutt'oggi, a chi del governo è mai interessata una cippola dei meno abbienti? Loro che hanno fatto della scuola privata una bandiera!

Senza mitizzare il mio periodo di occupazioni e autogestioni, non dimentico che è stato un momento di ideali. Ho creduto di dare un contributo, foss'anche di dissenso, ai movimenti di allora. Uno dei miei migliori amici del tempo era assolutamente lontano dalla mia moderazione, eppure ci rispettavamo, ci confrontavamo apertamente e pure nelle scelte diverse riconoscevamo la coerenza, bene importante. Ho partecipato allora, forse non fino in fondo o dormendo all'istituto, ma attratto dalla mobilitazione e prendendo la parola, dicendo la mia. Credo che i ragazzi di oggi debbano poterlo fare avendo il rispetto anche degli adulti. Di quegli adulti che non hanno più il ricordo di essere stati ragazzi. Di quelli che credono di sapere come fare perchè la futura classe dirigente venga su bene, senza confrontarsi con essa...

Quando si parla di ore perse in polemiche politicizzate, c'è tutto quel disprezzo del confronto che la classe politica italiana (e non solo a destra) ha radicato nel profondo. Non si ragiona più di idee che guidino un progetto pratico da secoli. Non c'è più niente dietro una manovra finanziaria, dietro un provvedimento sulle carceri, che provenga da considerazioni di "filosofia di base". Ci sono solo le pezze a colori, troppo aziendalistiche o troppo poco radicate nella realtà.

Io dico di lasciare fare la loro polemica ai ragazzi. La Gelmini, quella suorina in tailleur chanel, ci parli. Dia prova del fatto che la gioventù non le sia scivolata addosso a 10 anni senza alcuna traccia e alcun ricordo. Provi a ascoltare qualche ipotesi di miglioramento e i motivi su cui si fonda la ribellione. Se da un lato si tratta della naturale voglia di fare una vacanza, c'è anche chi si impegna seriamente e ha delle proposte per cambiare il mondo (della scuola).

Perchè, come dice il Maestro Yoda parlando del giovane Luke: "è avventato!", ma Obi Wan Kenobi gli ricorda: "lo ero anch'io!"...

mercoledì 22 ottobre 2008

Scampoli di una giornata...


Sono buono. Sono buono perchè oggi mi sarei dovuto un pò arrabbiare con il mio giovane collega. Ancora una volta si è presentato alle 9.30 del mattino, quando c'era di rivoluzionare il mondo per quante cose c'erano da fare... E invece ho lasciato perdere ogni discussione appena ha detto che trattavasi oggi del suo compleanno...

Sì, sono anche un farlocco. Mi basta poco, qualsiasi notizia umanamente preoccupante, e lascio da parte ogni preoccupazione di tipo professionale per interessarmi solo dell'aspetto umano. Poi la gente se ne potrebbe anche approfittare, se non fosse che io me ne accorgerei subito e lascerei scappare i cavalli al galoppo di bestemmie e auguri di punizione divina...

Sì, in fondo, non sono poi mica tanto buono. Quando inizio a sentire lo stress, passo alla tolleranza zero di New Yorkese memoria, e allora c'è il rischio che inizi a sparare a casaccio (verbalmente si intende!)... Povero chi ci capita sotto...

E a valle di tutto ciò, mi devo chiedere perchè sto facendo il confessionale del grande fratello sul blog... Beh, le risposte potrebbero essere molte e molto diverse, forse nessuna reale o convincente. In realtà è appena passata un'altra giornata, e mi guardo indietro vedendo solo scampoli e frammenti di ore della mia vita. Ho fatto il buono, il farlocco e il cattivo.

Mi piacerebbe sapere voi come vi vedete a valle di una giornata. Facendo un bilancio, buoni, farlocchi o cattivi momenti ci sono per tutti, ma mi piacerebbe che raccontaste, un fatto che vi ha messo davanti al vostro io del momento... E potrebbe anche non esservi piaciuto!

Fischio!

martedì 21 ottobre 2008

Vecchi compagni

Chiacchierando con il capotreno su facebook e sull'incontrare i vecchi compagni di scuola, mi sono venuti tutta una serie di brividi di orrore. In fondo se me li sono persi per strada i compagni di liceo, un motivo ci deve pur essere. E assolutamente non desidero incontrarli di nuovo. La me che li ha mollati per la strada aveva le sue ragioni. E probabilmente anche loro avevano le loro ragioni a voler perdere me. Trovo che quest'ansia di ritrovarsi e salutarsi e dichiararsi amici sia una piccola follia. Un segno dei tempi. Ma io gli amici ce li ho e ogni tanto ne aggiungo di nuovi e se ci tengo, mi sforzo di tenermeli, e se loro tengono a me si sforzano di tenermi. C'è il telefono, gli SMS, le mail, Messenger, il blog e checcazzo, vuoi che non ce la facciamo a tenerci insieme?
E poi i miei compagni di liceo, brrr. C'era la super nazista, sempre in ordine, elegante e che seccati ficcammo dentro i lavandini del bagno (era lunghi, un mega lavandino con 10 rubinetti e una persona ci entrava intera) e aprimmo tutti i rubinetti. C'era Carlo, il radicale pacifista, che aveva il nistagmo e quando ti guardava fisso gli scattavano gli occhi a destra e a sinistra. Gli volevo bene, ma era strano, si metteva a dormire sul tappeto mentre mi coccolavo con il mio fidanzatino dell'epoca. Poi c'era Angelo, sembrava uno sfigato pazzesco, sognava di diventare fotografo a Milano e ci è pure riuscito. L'ho ritrovato qualche anno fa, quando me l'hanno segnalato come docente esperto per un corso post laurea che dirigevo. Abbiamo chiacchierato con entusiasmo, ma con nessun desiderio di tenerci insieme. E con lui c'erano tutti quelli che facevano parte dello S.G.A.T. (San Gennaro aiutaci tu - ovviamente a sfangarla a scuola, visto che non studiavano per niente). Poi ci sono le mie due allora inseparabili amiche Patrizia e Gisella (insieme eravamo I.T.E.R. - i tre elementi rompiballe), Patrizia quella ricca, sciantosa e sempre giusta che si faceva picchiare dal suo fidanzato americano, Gisella quella ex ricca, vorrei ma non posso che riuscì a innamorarsi di un orribile meccanico, io mai stata ricca, alternativa, di sinistra, pantaloni a zampa di elefante, eskimo e gamba di sedia sotto l'eskimo e chissà perchè sempre con loro due. Bah!
Poi c'era quella che puzzava da morire, quella con i calzettoni bianchi fino a 17 anni (e due tette da paura) e un sacco di altri di cui non ricordo nemmeno la faccia, non dico il nome.
Poi Patrizia l'ho rivista, un po' di anni dopo, ma alla fine mi faceva sempre lo stesso effetto, mi faceva sentire fuori posto.
Gli anni del liceo, boh, io non ho mai capito chi dice ah come tornerei agli anni del liceo, per me sono stati anni di grande infelicità, non trovavo mai il mio posto, mi sentivo a disagio ovunque. Ero a mio agio solo con i ragazzi dell'estrema sinistra quasi Brigate Rosse. Poi anche loro sono stati inghiottiti dal nulla.
E va benissimo così.

lunedì 20 ottobre 2008

A special thank to...


A special thank to my Swiss collegue exported to Mexico... He will click time by time on this blog and this will mean 2 very important things: first that he is still alive in spite of the Hurricanes, and second that he is still keeping an eye open to succeed in reading the screen even after thousands of Cuba Libre... Don't loose the way home, otherwise we have to try to come and pick you up somewhere with your car, and you know this would never work out! :-)

And a special thank to the darkness which came on this day: it's really nice when the weather is good, but if you have to stay in the office and the natural light is just a dream, the awareness that outside is such a nice day can make you crazy!

A special thank also to the Facebook. I could have forgotten a lot of people and the related generation if it had not come to remember me a lot of faces... Among them also someone I don't care at all, but life is done of small bricks which have to fit together to raise the walls of your own house!

And finally a thank to my feet. They keep on walking on a lot of bad ways and they are almost perfect in not stepping into shit...

domenica 19 ottobre 2008

L'onda dei ricordi...


Sono sommerso dall'onda dei ricordi del passato. Si è aperta la diga delle scuole e tutto sta scorrendo velocissimo davanti ai miei occhi... Ecco che sono ricomparse una lunga serie di persone che si erano disperse nel delta della vita...

Per uno che ha una memoria stampata a fuoco come il sottoscritto, si tratta di sensazioni violente. Piccoli cocci di vetro vanno a ricomporre immagini non sempre piacevoli che mi destano una serie di emozioni profonde, aprendo anche tagli sul loro cammino... Non so se mi piace e se lo desidero. Sta avvenendo e metto la vela al vento per vedere che cosa succederà. Non sono riuscito a frenarmi dallo scrivere queste due righe, perchè dovevo segnare questo momento sul calendario che è il blog.

Alla tenerezza del ripensare alla persona che sono stato, al fastidio di alcuni eventi che mi hanno fatto soffrire, al piacevole ricordo di persone con le quali ho comunque condiviso momenti di formazione, non c'è un valore reale da attribuire... E' un uragano tropicale quello che sento, bagnato e allo stesso tempo bollente... Ma tante tempeste sono passate nel frattempo che spero di aver imparato ad aprire un ombrello al momento giusto...

E mentre il passato ritorna, nuova luce c'è da gettare verso il futuro...

Riparazioni in via di attuazione

Qualche giorno fa vi avevo detto che subivo rotture a ripetizione, ehm, :-))
Bhè, ho cominciato a effettuare le opportune sostituzioni:
prima sostituzione - il ferro da stiro con caldaia - mi avventuro il martedì mattina verso il mitico Eldo (caro e imbroglione come pochi, ma alla fine gli altri non sono meglio) e vago con attenzione osservando le offerte e le non offerte. Urgh! Ma qua tutti i prezzi sono aumentati orribilmente, oh che disastro. Vabbè, questa costa poco ma è orrenda e sembra costruita al cipp' a forcella; questa carina ma costa 80 euri, questa mmhhh. Poi quelle non in offerta, uuuuhhhuuuu, ma so' careeeeee. OK, prendiamo quella da 80 euri, cioè 79,90 (mi hanno presa per scema, seee). Ora, un ferro a caldaia è grande e ingombrantuccio, poi avevo dovuto fare qualche altro servizio, non vi dico che sembravo un mulo nella prima guerra mondiale, ma insomma, quasi. Mi dispongo alla fermata del pullman di fronte a Eldo ed ecco che compare il corteo giornaliero di str****. Aspetta, aspetta, aspetta, passa un'ora e niente pullman. Furiosa con il fumo che mi usciva dalle nasche prendo un taxi. Arrivo stramorta.
Seconda sostituzione - il pomeriggio mi reco al GS e quindi di nuovo da Eldo. Mi procuro una serie di altre cosette che trovo solo al GS e il ferro normale (questa volta in offerta a 9,90 euri) e riparto verso casa. Sempre stracarica come il mitico mulo. Mi sono chiesta più volte che cavolo mi avesse presa per fare tutto ciò, ma vabbè.
Terza sostituzione - il mercoledì ho girato freneticamente per trovare un nuovo televisorino che costasse poco, gira che ti rigira alla fine sempre da Eldo sono andata a sbattere, televisorino a 60 euri (59,90 tiè!). Morale della favola: Eldo è più ricco di 149,70 euri ed io più povera della medesima somma. Per il mulo non c'è prezzo.
Urgono nel frattempo:
la sostituzione delle corde per stendere il bucato (con intervento del fabbro per sostituire anche i bracci per le suddette);
i vetri della finestra del bagno, di quella della cucina e di uno del terrazzo (vetri camera, mica bruscolini);
l'attacco della televisione grande al digitale terrestre.
Ohimèmi, verrà la fine di tutto questo??
Per fortuna sabato sono andata a vedere la villa di Poppea, sapevano vivere questi romani, si si. Terme in casa, tepidarium, piscina da 60 metri, giardino, servitù, affreschi in sala da pranzo, accidenti.
Per le poppe potrei considerarlo fatto, per il resto ci stiamo attrezzando!

La Sindrome del gregge: Pippone sulle Canne


Ok, mettetevi comodi, perchè questa volta sparo un pippone scocciato che parte da un fatto reale e come l'uomo cannone vola tra le stelle e il cielo. Sì, mi sono sfottuto per l'ennesima volta, e quindi sbatabam, ecco che lascio le mani senza freno e scarico a cascata. Ombrelli aperti?

Ennesima conversazione di vita... Ricordi del passato, pensieri del presente, speranze del futuro... Insomma si parla di canne. Non quelle di bambù, non quelle da pesca, quelle che mischiano al tabacco delle sostanze più o meno sintetiche e più o meno stupefacenti. Sì, proprio quelle su cui a volte si discute in parlamento, che Pannella sostiene quando non fa la dieta etc.

E come al solito si giunge al punto in cui si dice, sì, io ho le ho fatte, prima le facevo, poi ho smesso, poi ho ripreso... Ed ecco che mi si presenta la scelta di dire che non le ho fatte o di tacere. Ultimamente prendo la seconda strada, perchè l'esperienza insegna che, nel momento in cui il gregge sta condividendo la sua storia comune, se tu fai la pecora che quell'erba non l'ha brucata, qualcuno deve fare il cane pastore e guardarti per sfottere... Insomma, quel tipico atteggiamento che ti viene a dire, poverino, sei proprio uno di quegli ingrippati che le canne non se le sono fatte... Chissà che gioventù (poco) bruciata che hai avuto... Insomma, che vit'e mmer**!

Grazie, ma grazie mille, per questo nobile tentativo di dare una buona pacca sulla spalla. E se invece a me non importasse una emerita cippa e fossi stato un giovane che, nella mia ottica, è stato felice e contento? Ma secondo voi, se non fumo le sigarette perchè il fumo non mi piace, perchè mai dovrei invece felicemente aspirare il cannone? E poi, si è meglio o peggio se si fuma? Ma chi cavolo se ne importa delle abitudini altrui? Io a pecora non ci voglio stare, sia come membro del gregge che per evitare membri di altro tipo!

E dalle canne, giù a grandine a tutte quelle cose proibitissime dell'adolescenza e del dopo che si potevano fare o no, in dipendenza dalla voglia di seguire il capo o di vivere secondo se stessi. Niente filone con gli amici? Niente giustifica falsa? Nessun incidente nascosto alla famiglia? Neanche le corna? E che ca**o! Sei proprio una persona inutile e ridicola...

E forse invece, siccome vorremmo che qualcuno ci assolvesse da quelle che consideriamo colpe, desideriamo solo rimpolpare il gregge per stare vicini vicini... E' umano, ma permettetemi di dire che me ne sbatto: non me ne importa niente di quello che gli altri hanno fatto e che non ho fatto. Non per questo mi sento meno completo. Un giorno potrei fare le stesse cose, ma posso decidere di averne voglia o no?

Insomma, per tutti: Be Yourself, no matter what they say!

Per non sottovalutare i rischi...

Arrivano come al solito un pò in ritardo i governi e le istituzioni a capire i rischi di sistemi non trasparenti. Torno a parlare di Facebook e delle sue falle e conseguenze, e a ragion veduta perchè lo sto usando...

Certo, la prima contestazione a parlare male di qualcosa è: ma allora perchè non te ne tiri fuori? Beh, la risposta è molto semplice. Il sistema è potenzialmente molto interessante: nel momento in cui ti permette di creare una rete che sia limitata a persone che conosci davvero e di cui tutto sommato ti può interessare sapere e interagire a distanza, perchè uno dovrebbe privarsi? Io sono pure Italiano e sto in Svizzera!

Certo ci sono limitazioni di cui ho già parlato all'efficacia del mezzo, ma lasciamo la perfezione come concetto... Il punto è che bisogna necessariamente intervenire quando i gestori del sistema stanno facendo le cose in modo sporco. Trovo a questo proposito sia molto scorretto aprire i dati di tutti alla rete: completa visibilità a grandi motori di ricerca significa visibilità al mondo... Meno male che qualcosa verrà fatto...

Altra cosa che mi dà fastidio è che non ci sia un livello di confidenzialità regolabile. Mi spiego meglio. Nella vita quotidiana, che il social network si propone di portare sulla rete, comunichiamo i fatti nostri con un filtro in base a chi ci troviamo di fronte. Non è che sproloquiamo sui cavolacci nostri con chiunque incontriamo. Questo sia perchè agli altri non sempre può interessare, sia perchè comporta il creare fiumi di parole vuote di importanza per una massa circostante, sia perchè sono fatti nostri, e magari vorremmo decidere con chi condividerli... Invece, ecco che magicamente ogni tua azione diviene di dominio pubblico al 100%. Non si lesinano dettagli, le conversazioni non "volant", ma tutto "manent" perchè l'inchiostro telematico è persistente... Insomma una schifezza... E soprattutto le immagini, gli scritti, l'espressione di gusto, permettono di creare un profilo di noi che diviene sempre più consistente e di conseguenza utilizzabile da altri.

Mi piacerebbe se questi sistemi implementassero un controllo dettagliato di tutte le autorizzazioni che si danno, in modo da poterle anche poi rimuovere. Invece no: quando autorizzi è per sempre? Addirittura sembra difficile eliminare le persone dalla lista contatti: molti non sanno come fare e credono diventi un gesto scortese... Deviazioni che andrebbero corrette, perchè comunicare è bello, abusare e sovraccaricare stanca...

venerdì 17 ottobre 2008

La mappa con la varicella

La mappa che sul blog segnala i contatti, ha preso la varicella. Le macchie rosse si sono distribuite a forma di leopardo in giro per il mondo. La parte del leone la fa ovviamente la natia Europa e l'Italia vince. Purtuttavia, oltreoceano, si sono dati da fare a "infettarci". Ho il fondato sospetto che si tratti dell'effetto del malefico spam di ieri, ma vedere tutto quel rosso mi ha dato anche un certo piacere...

Immagino sempre chi possa esserci dietro al monitor che va a finire sul blog, e la faccia che fanno quelli che di italiano non ne capiscono una parola quando si trovano davanti a viaggiaintreno... E mi domando invece cosa ne pensano i visitatori occasionali non dotati di preservativo: potranno rimanere sani di mente dopo aver pestato i tappetini del minuetto?

Beh, mentre pirandellianamente i miei pensieri se ne vanno dietro a questi personaggi più o omeno improbabili, gli occhi si fanno pupi pupi (non me ne voglia Camilleri per la citazione), e penso intensamente al letto... Ho in testa un mucchio di progetti di cose da fare, ma dovrei riordinarli come dei file. Forse domani...

giovedì 16 ottobre 2008

In the Train...

Another story in the train... At the station I've met one of the fellows of my German School adventure... I promised I would have written something in English to show the blog... So...

We were talking about travels, Switzerland, reasons to come and so on... The typical commuter conversations that I like as they normally make it possible to understand a bit more of other people even in a few minutes... I discovered that the Italian tradition of life with parents for long time is well known also abroad... With surprised eyes, the Kollegin asked how was it possible not to go out of parent's home when the university started...

Well, now that I think better about this, a satisfying explanation is not easy to find: for sure there are some mitigating motivations. Finding a flat in Naples, finding a Job in Naples, not earning money and so on are acceptable excuses, but really they don't justify the phenomenon... I think that a the end we (Italians) are strange people: we like a lot living with all the advantages of being at home, and at the same time we like the idea of complaining as it is impossible to start our own life... After 14 months, I say that for everything, also in the South of Italy, the right moment comes: when I left it was really the best moment and I cannot regret. But maybe for other people the right moment didn't come or they could not see it...

I wish to them and to me, to be ready for the next right moment!

Doing my best... But still not enough...


Oggi giornata lunga, ma meno traumatica della solite. Certo, il sedere è diventato una quattro stagioni a causa del contatto persistente con le sedie, ma almeno per il test di oggi non mi sono dovuto svegliare alle 4.50a.m.

E' stata una giornata iniziata tonda nel senso di a forma di 0 (o di buco se preferite...) con casini infiniti e non risolti... Poteva finire quadrata? No, è diventata più oblunga, con la pericolosa tendenza a finire nel cerchietto di cui sopra!

Però ci sono delle cose che mi stanno piacendo, e una di queste è come sto reggendo lo stress. Sulla mia lista di cose da fare in continuo aumento, ho raggiunto quota 22, con priorità più o meno elevata. Eppure non mi lascio andare alla realtà che non ce la farò mai a finirle, ma cerco di portarle avanti un pò per volta. Soprattutto, quando sono fuori dall'ufficio, riesco a dimenticare tutto, a dormire e a volte a vivere un pò... Mi sembrano tutte delle conquiste...

Stasera, dopo l'ennesimo tentativo di aggiustare quel fetentissimo orologio GPS (non mi ci provo neanche a spiegare a che serve...), ho guardato il mio capo e gli ho detto: "We're doing our best, but it's still not enough...". In realtà, "doing our best is already enough", perchè di più non possiamo, ma posso diventare orologio io?

Meno male che il mio best si somma al best di altri, e che quindi alla fine può diventare una soluzione...

Indecisione ....

Sono indecisa, posto sui capitani di ventura o posto sui disastri casalinghi. Vabbè, tagliamo la testa al topo e ciacoliamo di tutte e due.
E voi che ne dite? Non vi sentite capitani di ventura, amiche mie? No dico, ve la immaginate Angy con la benda su un occhio, la spada in resta, che cavalca senza paura verso il tramonto, trattenendo la foga del suo destriero, il cui nome inzia per G?
E non vi immaginate Ciabrilla, in una landa desolata alla testa di una banda di lanzichenecchi?
E Trinity? E Memole? Con il capellaccio calato sugli occhi, lo sguardo ammammalocchito dal vino e il pugnale in mano?
No dico, avevamo i capitani di ventura e non lo sapevamo! L'ultima uscita del nostro Brunetta (nel senso di piccolo Bruna, e piccolo lo è davvero, 1 metro e 25) è che lui può assumere solo una manciatina di ricercatori, che tanto sarebbe una contraddizione in termini, perchè se no si siedono sul culo pesante e non ricercano più. Perchè i ricercatori sono capitani di ventura. Ma va a cagher! Ma va a dar via i ciap!
Che quanto a non ricercare ci pensano i loro capi a non farglielo fare e per il resto madre mia che paese! E poi ci lamentiamo che siamo agli ultimi posti di tutti gli indici di civiltà! Ma con questi amministratori che ci possiamo aspettare?
Nel frattempo, poichè se anche solo si pensa male dello psiconano e dei suoi sgherri peste ti coglie, in un solo giorno mi si sono rotti:

1) il ferro da stiro con caldaia;
2) il ferro da stiro normale (tirato fuori per sostituire il primo e dimostratosi una sola);
3) il mini-televisore da cucina.

Ohèèèèè, che io nun c'ho soldi, se mi comincia così il periodo allora poi si rompe tutto tutto. Lo so io che funziona così.
Come quando la vecchia automobile si rompe, tu la porti dal meccanico e quello ti dice che è lo spinterogeno, poi si rirompe e tu la riporti ed è la pompa della benzina, poi vanno a fuoco i freni, poi il motorino di avviamento ti molla, poi si rompe la cinghia, poi ... poi ... poi ti accorgi che ti sarebbe convenuto fartela nuova ma intanto è troppo tardi e ti sei speso un patrimonio.
Che dite, c'è qualcuno che vuole comprare una casetta di 80 mq con terrazzo di 32 mq, arredata, con cane, gatti e uomo? Vendo la mia vita tutto compreso, che c'ho da fare e la mia prossima meta è New York. No perditempo, modica cifra, trattabile, trattativa riservata. Sono compresi circa 10.000 libri, così se l'uomo vi tedia sapete che fare.
P.S. Per il capotreno: invece di postare kantianamente, posta come mi messaggi, così non avrai più motivo di essere geloso. Le tette attirano più di ogni altra cosa. E se non capite, lui si che capisce!!! E ve lo fate pure spiegare da lui, ecco!
P.P.S. Io sono single, ma il mio ex è sempre acquartierato a casa mia. Uffiiiiii! Voglio vedere L'isola dei famosi senza rotture! Voglio tornare ad uno stato precorticale, di scimunimento totale. Basta co sti' uomini a casa, basta con la pancia in dentro! OH!

mercoledì 15 ottobre 2008

Le medicine agli animali...


Adesso so bene che mi attirerò infinite critiche per questo post, ma non sempre le cose che si pensano sono popolari... Amen: dobbiamo vivercela...

Ho sentito al TG che si sta pensando di creare una mutua per le medicine da dare agli animali. Senza mezzi termini, io la trovo una idea stupida e controproducente. I motivi sono molteplici e non tutti legati alla mia totale indifferenza verso i pet. Prima di tutto, se lo Stato non è in grado di sostenere le spese mediche per le persone, come potrebbe mai aggiungere alle altre voci di bilancio quella delle tenere (più o meno) bestiole? Allora qui c'è da capire se si chiagne e fotte, oppure se la trovata pubblicitaria secondo i sondaggi mediaset sarebbe fortemente remunerativa...

In secondo luogo, tenere gli animali è un desiderio legittimo, ma a questo punto perchè solo per essi si può ottenere sostegno? Io ho il mio PC. Anche lui è dotato di un'anima, foss'anche solo quando il Blue Screen appare nel momento del crash supremo! E allora anche le riparazioni eventuali le imputiamo a voce di spesa governativa?

E ancora, non si sta creando un privilegio? In qualche maniera, una parte della popolazione risparmierà cifre più o meno consistenti, con lo spasso foraggiato dalla collettività. Davanti allo Stato dovremmo essere tutti uguali, davanti al ministero della Salute ancor di più, e decisamente credo che lo vorrebbero tutti davanti al ministero delle finanze! E allora, se gli aficionados degli animali di compagnia avranno un benefit, come si fa a colmare la disparità? Di certo non basterà la distribuzione dei biscotti per cani...

In conclusione, porto avanti l'idea che le sciocchezze per riempire le pagine dei giornali non mancano anche senza le corbellerie di questo tenore: se come TUTTI i governi indistintamente dicono, la coperta è corta, mettiamo fuori il sedere per coprire fido? Lui ha il pelo folto, l'uomo solo a volte!

lunedì 13 ottobre 2008

Gli uomini e il suono della loro voce...


Mi hanno detto pochi giorni fa, che noi razza testosteronica, amiamo sentire il suono della nostra voce e parlare parlare parlare di noi stessi senza mai prestare orecchio a quello che succede agli altri... Mi hanno detto che questo è tipico degli uomini, totalmente presi in se stessi e compresi nel loro universo in espansione...

Ovviamente, per un uomo, sentire dire ciò non è lusinghiero... Fondamentalmente viene a dipingere la figura egocentrica dei pelo-dotati come una pulsar a frequenze fissate... L'uomo sarebbe quindi una creatura che se ne sta lì a emettere incurante, completamente autocompiaciuto della melodia di banalità che è in grado di generare.

E in tutto ciò, fungono le donne da buchi neri (le grandi e infinite spugne spaziali) assorbendo passivamente tutta la luce e l'energia che noi profeti spandiamo? Non sarebbe questa troppa lusinga anche per il sesso debole, che tanto debole io mai l'ho considerato?

Insomma, il maschio se ne sta in cattedra a menar sentenze, mentre la dolce pulzella subisce il diluvio? Generalizzazioni brutali e sonoramente poco efficaci a descrivere fenomeni e dinamiche. Però un fondo di verità, pur con una certa riluttanza, credo ci sia in questa considerazione sull'autocompiacimento maschile. Non nascondo che mi piaccia leggere ciò che scrivo e che delle volte mi dia le pacche sulle spalle nei momenti di buona soddisfazione. Pure è vero che amo dare fiato al mio trombone vocale, più o meno a proposito... Però vorrei spezzare una lancia sulla schiena degli uomini: sappiamo ascoltare quando è il momento di ascoltare e generalmente riusciamo anche a capire in parte. Il problema è che, spesso, davanti alle cervellotiche costruzioni sinaptiche della mente femminile, acchiappiamo solo il senso immediato e semplice delle parole e non guardiamo oltre. Questo ci induce nell'irrimediabile errore di provare a dare risposte contrarie alle attese, e infinitamente moleste, magari farcite di quella prosopopea dovuta alla nostra vena oratoria... E quando alla fine si scatena la tempesta, rimaniamo attoniti, perdendo la bussola.

Così, mi chiedo, non sarebbe meglio sorbirsi un pò di eloquenza con rassegnazione piuttosto che trovarla detestabile e irritante, se servisse a disinnescare invece commenti di risposta vuoti di senso?

A voi l'ardua risposta...

domenica 12 ottobre 2008

La sindrome della LISTA



A proposito di sindrome, qua non ce ne sarebbe solo una ma un esercito! Ma cominciamo dalla più ricorrente e onnipresente: la sindrome della lista.
Dovete sapere che io nacqui dotata di memoria prodigiosa e perciò la mia testolina riteneva ed emetteva impegni anche a giorni di distanza senza veruna difficoltà. Ma, e purtroppo, le vicissitudini, gli eventi e un certo disinteresse generale e non ultima l'età incalzante e progressiva e ineluttabile hanno modificato tutto ciò e quindi nacque lei: LA LISTA.
Orbene, al lavoro o a casa io ho un quaderno e su di esso scrivo giorno per giorno tutte le cose da fare o da comprare o da vedere, tipo (leggo dalla ultima lista):
  • barattoli piccoli
  • cuscini divano
  • mobiletto con lavagna
  • gambero rosso ottobre
  • speciale cioccolato cucina italian (OK)
  • telefono ad aggiustare
  • oste sedia
  • reggiseno (?)
  • tre articoli della costituzione italiana (OK)
  • i 10 punti delle norme penitenziarie europee (OK)
  • Mr Magorium e la bottega delle meraviglie
  • brocca brita vicino al vegetariano
  • 4 relazioni
  • progetto sapa
  • balsamo
  • spazzolini
  • seminario STAP 15 16 e 17
  • viaggio svizzera
  • veterinario
  • mercato parco della gravidanza
Come vedete è tutto un po' mischiato e un po' criptico ma io mi capisco. Allora, quando esco prendo un foglio dal blocco fogli colorati e riciclati e ci riporto le cose che sono sul percorso o che sono urgenti.
Poi procedo. Ah, naturalmente la LISTA serve per costringermi a fare le cose e non vi dico come sono quando faccio formazione, un delirio.
Ma serve? Bah! Le cose da fare che mi piacciono o che ho voglia le faccio, quelle che non mi piacciono le rimando lo stesso, con l'aggravante che mi viene pure il senso di colpa. Utile, no?
Per quelli che sono del mio stesso luogo natio, l'ultima annotazione è abbastanza chiara, per quelli che non sono del posto traduco:
Il parco della rimembranza è un bel posto con fantastica vista sul mare e il giovedì ci fanno un mercato enorme, molto bello e con roba chic; è detto il parco della gravidanza perchè quando io ero giovinetta ci si andava in macchina a fare quelle cose lì. E' da un bel po' che ci vado solo per andare al mercato.
Gli OK sono le cose fatte. Quando diventano troppe e ci si incasina si riscrive tutto su un foglio nuovo.
E poi quando esco prendo la lista da asporto, che sarebbe il foglio colorato dove ho riportato le cose da fare, mi faccio il percorso e vado. Poi mi perdo nei miei pensieri, passo davanti ai negozi e mi scordo di tutto, arrivo a casa, ripesco la lista e dico acci!!
Fantastico, no?

La sindrome di Ikea


Non ho mai studiato abbastanza quella definizione di generazione X che tanti hanno affibbiato a me e coetanei qualche tempo fa. Essendo lettore di fumetti, la X per me era quella degli X-men, supereroi mutanti di cui anche qualche film non male è stato prodotto... Ma forse qualcuno di voi lettori, può dipanare il mio dubbio...

Molto più calzante secondo me è la definizione di generazione di Ikea e conseguente associata Sindrome (sì, sto aprendo un ciclo di post su questo argomento, se avete sindromi di cui parlare, scrivete pure...).

Cosa contraddistingue la generazione di Ikea? Beh, prima di tutto siamo accomunati dal fatto che nella maggioranza dei casi abbiamo dovuto traslocare da qualche parte e mettere su una casa che di definitivo ha ben poco, figuriamoci i mobili. In questo senso di transitorietà, quale migliore aiuto di una serie di oggetti a basso costo, molto spesso svelti e piacevoli alla vista, ma senza la pretesa di durare nel tempo? In secondo luogo, per me, Ikea è una infinita forma di standardizzazione: sentirsi parte di un grande popolo che possiede le stesse cose, ha qualcosa di rassicurante come la partecipazione ai mega eventi di massa: dà la possibilità di sentirsi normali, accettati... E' una ambizione legittima che si perpetua da millenni, con l'accettazione di compromessi più o meno grandi con il proprio modo di essere... Inoltre il montaggio di mobili di Ikea è momento unificante della vita dei molti individui che ne vengono coinvolti. Non ho trovato finora nessuno, tra i colleghi giunti in Svizzera, che non abbia i suoi aneddoti da raccontare sulle fatiche erculee per assemblare l'assemblabile e le esperienze tremende con viti, bulloncini e pezzi vari... Allo stesso tempo, nei racconti divertiti, c'è sempre anche il ricordo di amicizie nate e consolidate dalla fatica, di esperienze unificanti...

La sindrome di Ikea è quella che ti fa recare in maniera compulsiva nel megastore, a comprare dei pezzetti mancanti per la tua casa, anche quando tutto sommato si tratta di oggetti del tutto superflui e dal valore aggiunto bassissimo... Si va perchè si coglie l'occasione, e un pò si rimpiazza quel luna park che ormai i videogiochi hanno spazzato via... La filosofia del centro commerciale come punto di incontro e riunione, molto americana quanto poco italiana, trova in Ikea il suo massimo esemplare. Mangiare, bere, dormire, esplorare, bivaccare: tutto si può fare nelle case Ikea. Quindi questo mondo autoconsistente ci attrae e avvolge come una calda coperta... Solo uscendo dal negozio con qualcosa sotto al braccio, però, la soddisfazione è completa...

E nella vita reale, la leggenda che avvolge il signor Ikea, lo rende un personaggio affascinante... Non so dove io abbia sentito la storia che Egli vivrebbe una vita dal bassissimo profilo, circondato dai mobili di sua produzione, ma senza alcuna concessione al lusso... Cosa significhi ciò non mi è dato dire. Ma azzardo: una volta che abbia avuto i mobili di Ikea e sia stato contagiato dalla sindrome, non te ne libererai più!

sabato 11 ottobre 2008

La sindrome di Atlante


Chissà se sto coniando una definizione per quella sensazione più o meno piacevole di reggere il mondo sulle proprie spalle... Se è così, d'ora in poi rivendicherò il copyright, altrimenti tutti i diritti sono registrati a un altro...

Ma, tornando all'argomento, in base ai momenti che si attraversano, la Terra è una palla non perfettamente sferica pesante o leggera... Certo quando ti si va a incuneare proprio in mezzo alle scapole stracciando deltoidi e provocando ernie varie, viene proprio voglia di lasciarla cadere. Il problema è che sembra quasi che il movimento di rilascio costi una fatica superiore alle proprie forze. E allora lì, schiacciati a sostenere!

Quando invece tutto va bene, si ha tanta energia che il peso sembra pari a quello di un pallone pieno di elio. Sembra quasi che la vita (cioè il globone azzurro), stia volandosene via e che dobbiamo fare fatica per tenercelo sulle spalle e non perderlo nell'universo scuro...

Ebbene, tutta questa metafora per dire che, secondo me, il nostro mondo, ha generalmente sempre lo stesso peso, e che il nostro ruolo mitologico lo dobbiamo prendere un pò come viene. Purtroppo, ma io direi per fortuna, della palla non ci liberiamo. L'unica cosa importante è che quando la gravità diventa pesante, non tendiamo pericolosamente verso quell'angolo pi-greco mezzi (pi/2) che rovinose cadute addusse a tutti...

Nufole Sfizzere e l'assicurazione sanitaria ginecologica...


Oggi sono contento... Sono due giorni che sono riuscito a riprendermi e a lavorare concentrato su una serie di problemi e sperabilmente a avviarne parecchi a risoluzione: la solita vita dell'ingegnere. Sono anche riuscito a andare a cena fuori e a mangiare una sapida fettina di vitellina in salsa di zitronen (il limone tedesco) con le patatine... Era buona, e quando ci ho messo sopra anche i profitterolles, beh, lo stomaco ha cantato un alleluia spiegato!

Siccome sono contento, attraverso le solite nufole sfizzere della mattina in salsa nebbia valpadana, io ci vedo comunque un gran sole... Me la sto prendendo con calma, con la decisione di fare una serie di cose che culmineranno nella n-ma visita da Ikea, una volta tanto per sostenere gli acquisti di una amica prossima al trasloco invece di lasciarci la mia carta di credito.

E mentre vagavo per il maniero con fare indifferente, ho visto la busta della assicurazione... L'ho raccolta religiosamente dalla buca con la solita passione, notando però il triste Frau campeggiare sull'intestazione. Ebbene, non ho capito cosa questi vogliano da me oltre alla consueta cifra mensile, ma sembra che mi abbiano scambiato per una donna, e quindi mi vogliano gentilmente offrire una polizza aggiuntiva che mi permetterà di andare dal ginecologo e di coprire le relative spese. Non posso fare altro che ringraziare calorosamente per l'offerta, dolente di dover rinunciare a un siffatto utile servizio: nella mia incompetenza medica, ritengo però ancora saldo il fatto che il ginecologo possa essere addirittura sorpreso da un mio ingresso nel suo studio! Vorrei davvero ancora una volta dare soddisfazione a questi signori interessati alla mia salute che mi hanno scritto, ma questa volta non è la mente quanto il peloso corpo a ribellarsi... L'orsetto che è in me, propende per una lettera di scuse sentite, con la chiarificazione della impossibilità di dargli il mio denaro... Ma sono certo che potremo trovare un accomodamento...

venerdì 10 ottobre 2008

La possibilità di scegliere...


Abbiamo sempre la possibilità di scegliere? Le scuole di pensiero in questo senso vanno dal nero fatalismo al bianco libero arbitrio passando per i grigi dipendenti dalle circostanze...

Io non so dire dove mi trovo. Forse sono una mucca pezzata, perchè attraverso momenti in cui credo di essere costretto a fare una cosa, per poi dirigermi con vento in poppa verso la supposizione di essere io a guidare il mio destino... Ma in fondo questo discorso è abbastanza inutile. Prendiamo decisioni ogni secondo della nostra vita, fosse anche l'alzarci da una sedia o rimanere seduti a scrivere, bere una coca cola piuttosto che una pepsi. Questo non significa che stiamo cambiando la nostra vita per cui quello che facciamo assume le dimensioni di un bivio perenne, ma solo che siamo costretti a esercitare una certa volontà.


Quindi la domanda diventa: volere è potere? Onestamente penso che la risposta sia nì (oppure so, ma fa lo stesso...). Nella misura in cui vogliamo e cerchiamo di raggiungere un obiettivo, abbiamo una possibilità. Però le condizioni intorno a noi inevitabilmente guidano la nostra decisione, e il volere a volte diventa una acettazione di compromesso...


E tutto questo solo perchè oggi prima di andare via dal lavoro ho visto come non capita spesso, un largo bivio incrociato senza regole di precedenza davanti a me... Avevo a portata di dita il lancio di un comando al pc che mi avrebbe potuto portare al settimo cielo per aver infine risolto un problema che mi perseguita da giorni, oppure spedirmi all'inferno di un crash del sistema con blocco probabile della mia pompa cardiaca...

Ho guardato l'orologio: 17.12. Treno per casa alle 17.39. Se va bene, adrenalina a mille, a casa quasi ci volo sul pantografo... Se va male, sto qui a cercare di risolvere fino a notte, perchè già mi attende una reazione a catena stile nucleare...

Ed ecco è spuntata la seconda via: ho ritirato le mani dalla tastiera, ho messo il dito sul mouse, e ho cliccato lo shutdown... E' stata una fuga? No, solo la scelta, viste le condizioni esterne, di non far fare il solito viaggio nelle fogne al mio fine settimana...

giovedì 9 ottobre 2008

Quiz...

Vedete l'ora di questo post? Bene, i piatti da lavare giacciono in ordine sparso nella cucina del Maniero. Io sono qui a scrivere sul blog e a fare qualche ricerca in Internet...

La domanda che potrebbe farvi vincere un complimento del sottoscritto e un cioccolatino svizzero è:

Riuscirà il Capotreno a alzarsi da questa sedia e a non collassare prima di raggiungere la vasca per lavare le stoviglie?

Quale volete, la uno, la sue o la tre????

Purtroppo le 3 risposte sono tutte uguali: NO...

Buonanotte!

Dialoghi...


In una giornata che mi vede stranamente energetico e entusiasta dopo 11 ore di test della rotantissima turbina, mi vengono in mente una serie di dialoghi di cui non necessariamente sono stato protagonista, ma che mi hanno lasciato suoni nelle orecchie...

Il primo è stata la surreale spiegazione al mio collega giapponese, alle 5.52 del mattino, del problema tecnico che avevo avuto ieri al lavoro... Era scontato che lui non ne capisse niente, sia per i fattori ambientali (il bus svizzero in cui si deve mantenere un religioso silenzio zen...) che per l'argomento non certo tra quelli da inzuppare nel latte... Siccome è un supereroe e anche un gentilissimo personaggio, mi ha lasciato parlare, chiaramente fingendo interesse... Poi sul treno ha simulato mal di schiena, e non si è seduto al divanetto con me e il mio collega turco facendosi il viaggio in piedi in altra piazzola...

Che dire poi del mio fallito tentativo di districare anche una sola isolata parola in una conversazione dello stesso turco in lingua originale? Il suo linguaggio mi sembrava un flusso interminabile di sillabe ritmate, senza pause, senza punteggiatura... Insomma un agglomerato denso e senza alcuna variazione sul tema monotono.

E dulcis in fundo, il mio euforico discettare di facezie e ridere di ogni cosa non dovuto a sostanze alcoliche/stupefacenti, quanto alla prospettiva di non dovermi svegliare alle 5 per tutta la prossima settimana... Qui mi sono superato quando ho iniziato a sghignazzare sul fatto che una collega disperasse di esserci per quando ci saranno dei test da lei ideati: insomma, il suo lavoro andava a mare, e io ridevo...

Ehm, mi è tornato in mente quando, in una lontana sera sorrentina, davanti all'ingresso della villa comunale, incontrai una vecchia amica. Notai una differenza in lei: portava gli occhiali. Di lei ricordavo ben poco, e per fare conversazione le dissi: "ah, vedo che hai messo gli occhiali"... "Sì, ho fatto l'intervento per correggere lo strabismo. Si vede vero?" con calma surreale le chiesi: "...ma perchè eri strabica?!! Mica lo avevo notato!" E questo mentre ancora cercavo di decidere se guardare l'occhio indirizzato a ponente o quello diretto a levante...

Ispirazione

Nel senso che leggere il blog di Lucia e poi il nostro con questi simpatici post paralleli, mi ha intenerito e ispirato.
Mi salta addosso prepotente la voglia di scrivere anche se non so di che. Magari faccio come il capotreno che si sbrodola addosso parole e pensieri, nelle lunghe sere in cui fervono le sue molteplici comunicazioni o nei week end passati in giro, o a cucinare o in mutande sul divano (che spettacolo!)
Seee, sono giorno strani. Sarà anche perchè sono ancora in pausa dal lavoro, vabbè. Però ho comunque un sacco di cose da fare e alla fine vorrei tanto vincere al superenalotto per continuare così. Per poter continuamente scegliere cosa fare e quando farlo. Ad una certa età (per ognuno magari è diversa, vedete voi) diventa secondo me indispensabile fare cose che ci piace fare.
Sarà forse perchè sono tornata single e mi torna strano. Per di più il giovanotto è ancora qui, piazzato in casa mia e non sloggia e un po' mi scoccia. Ai maschietti che leggono: se dite a qualcuno che ve ne andate, fatelo con la valigia già pronta dietro la porta, come faremmo noi femminucce (perlomeno il 97% delle femminucce farebbero così), che è seccante e a volte doloroso se uno ti dice vado via, ma nel frattempo aspetta un attimo che mi cerco casa.
Sarà perchè rifletto (ma non sono uno specchio), sarà perchè ho voglia di partire per Zanzibar (ma non canto la canzone), sarà perchè non mi sento giusta in questo periodo (e quando mai no), oggi ce l'ho un po' che mi girano.

mercoledì 8 ottobre 2008

Miniature: Instancabile scrivana

Scrivere... Tra mente e tastiera solo occhiali e mani... Quanto conta dove e cosa? La vita prende forma nelle pagine di ricordi, presente e presenze che diventano un Rio delle Amazzoni di inchiostro telematico. Tra le rapide, il tempo per alzare gli occhi e vedere gli altri senza lasciarli soli... Pur senza conoscerla, vorresti forse affidare proprio a lei un pezzetto della tua memoria, per farla diventare magica comunicazione liquida...

Che ci fai in Svizzera?


Oggi mi hanno fatto questa domanda su di un blog che leggo con interesse... Ci ho messo qualche secondo a pensare alla risposta, non tanto forse perchè la domanda non mi fosse chiara (a volte sono un pò tardo...) e neanche perchè volessi dare alla risposta una forma articolata (quella la lascio per questo blog per mantenere uno stile aulico che le persone possano odiare un pò!), ma perchè OGGI, è una domanda che pesa...

Fondamentalmente, delle motivazioni per venire, ho già parlato diverse volte: lavoro, prospettive, soldi, opportunità... Ma quali invece le motivazioni per rimanere? Una volta che le condizioni che si speravano si siano realizzate, non viene voglia di mettere il piede su un altro gradino? Siamo degli animali abitudinari e impauriti molte volte del cambiamento, io in particolare: se potessi evitare di cambiare il letto perchè non è igienico mantenere le stesse lenzuola indefinitamente, lo farei, perchè prende la mia forma (magari anche quando non ci sto dentro...)... Eppure non nascondo che lo stress è una molla che mi spingerebbe a guardare intorno se qualcosa d'altro che mi potesse attrarre si palesasse...

Insomma, non so bene quando, ma ho un seme piantato nel cervello che mi spingerà un giorno germogliando, a un nuovo cambiamento... Dove, come, perchè e cosa, sono una serie di parole per ora vuote come le caselle del cruciverba del mattino... Ma anche per loro, prima o poi, una definizione verrà!

P.S.: E meno male che c'è il blog. Oggi quest'ora a scrivere, mi ha distratto dai problemi di lavoro, e ora mangerò felice e contento... Provate anche voi a distrarvi così ogni tanto...

Sempre conti da pagare... Ma le buste?


Sono un maniaco comunicativo. Lo ammetto: per me stare senza scrivere sul blog, oppure neanche una e-mail durante, o una telefonata, è una tortura.

Se mi mettessero in isolamento, superate le 12-15h consecutive che di sicuro utilizzerei per dormire, darei di matto, soprattutto sono sicuro inizierei a monologare con me stesso. Ogni tanto, all'inizio della mia avventura Svizzera, ho corso il rischio. Ora credo che non lo farei per il semplice fatto che ci sono momenti in cui addirittura non riesco a tenere il passo con tutti i canali che ho aperti...

In questa messe di contatti, una delle cose che mantiene il suo fascino, sono le lettere che mi arrivano nella cassetta. Devo dire che non si tratta di una semplice attrazione per la ormai vetusta carta. Non sono un profondo nostalgico delle cose scritte, se non dei libri stampati. Questi hanno la motivazione che ti concentrano e li porti con te. Leggere al pc, invece, mantiene vivo l'interesse per i 30 secondi in cui non premo ALT+Tab e passo alla finestra successiva...

Invece l'amore per le lettere, nasce dalla profonda frustrazione che provavo a Napoli non ricevendo mai nulla. Al massimo mi arrivava della ignobile pubblicità, massimamente di articoli tecnologici (ma sapevano che avevo fatto ingegneria?), che era da cestinare immediatamente per non cadere in tentazione. Da quando ho però messo su questa casa mia, ricevo mensilmente almeno 3-4 buste a me intestate. Ovviamente si tratta di conti da pagare, e non è che siano vere comunicazioni personali, ma mi sento protagonista per qualche minuto e persona anche interessante (almeno per le aziende che da me reclamano soldi). Mi piace indovinare prima ancora di aprire, chi mi avrà scritto, e se con una certa soddisfazione apro la busta del resoconto del salario, sono sempre tentato di cestinare quelle che invece di Herr Andrea B, mettono un infamante Frau Andrea B!

Poi alla fine, il taglio della incollatura, prende il sopravvento e apro e guardo tutto, con gli occhi pieni del fatto che qualcuno abbia voluto proprio me...

Certo quando arrivo in fondo, e vedo quanto mi costa questa soddisfazione, mi dico che tutto ha un prezzo... A volte un prezzo un pò caro!

martedì 7 ottobre 2008

Sanità...


Il sistema sanitario svizzero è come quello americano. Tutti sono obbligati a avere una assicurazione sanitaria, e in base a quanto decidono di spendere, avranno un trattamento migliore o peggiore. Se poi vuoi avere cure migliori, paghi cifre esorbitanti e ti sembrerà di stare al grand hotel senza che ti sfiori il dubbio che non sappiano fare le cose al top. Ovviamente questa è una illusione, perchè l'apparenza non è tutto, e una camera con vista non necessariamente implica il dottore lungimirante...

L'aspetto che però ho sempre trovato più inquietante del sistema assicurativo (che si vorrebbe importare anche in Italia...), soni pronto soccorso. Mi è capitata la ventura di dover andare a fare visita alle ER dell'ospedale Kantonale, e oggi mi è arrivata una bolletta, neanche tanto bassa, nella quale si sono andati a rivendicare i soldi di una analisi del sangue ben poco accurata, e della consulenza di una dottoressa incinta che non faceva altro che leggere sul libretto delle possibili cause cliniche del mio problema... Altro che Dr. Greene o Dr. Carter...

Ebbene il pronto soccorso si paga, forse non sempre, ma si paga... Trovo che l'Italia da questo punto di vista sia enormemente più civile, offrendo il servizio a tutti indistintamente e senza guardare al tipo di tessera sanitaria. In principio anche nel mondo delle camere emergenza, c'è il meglio e il peggio, e la speranza di essere curati di chi entra deve trovare una risposta ben più profonda che la superficiale bianchezza di pareti imbiancate e camici puliti.

Insomma, nel buttarci sempre un pò giù, a volte secondo me dobbiamo anche difendere quelle che sono state conquiste di un popolo che non se le sa poi tenere... Siamo sani...

lunedì 6 ottobre 2008

Entusiasmo


Dopo essermi abbattuto un pò per la tempesta di incombenze che mi si sta abbattendo addosso, ho deciso di ritirare fuori entusiasmo e volontà per il lavoro. Ne ho sempre fatto la mia bandiera di riuscire a spingere la carretta anche quando le cose non vanno come vorrei, e non mi sembra il caso di venire meno a questo atteggiamento proprio ora che le cose si mettono male...

A ricordarmi chi e cosa siamo, noi popolo di ingegneri sopravvissuti alla Federico II, ci ha pensato il mio amico Cantante. Dopo essere stato suo testimone di nozze, mi ha saputo ricordare che con volontà e impegno, ma anche una sana strafottente concentrazione sul proprio muscolare sforzo, i risultati si possono ottenere, finanche quando siamo stanchi. Certo posso reagire bene alla sua sollecitazione per una serie di motivi: è uno che sa lavorare e ha fatto delle esperienze notevoli sulle sue spalle. Poi è un saggio, anche se dovrebbe tagliarsi quei capelli perchè non è Bono... E infine vengo da un weekend di pieno riposo, che mi ha instillato nuove energie nello spirito e nel sangue...


Per questo da domani riprendiamo a pedalare, e complice la salute che sembra infine ritrovata, vedremo cosa riusciremo a fare per tirare avanti questo risciò, che su di me e sulle mie gambette sembra contare più delle mie stesse previsioni. Per amore o per forza, le ruote gireranno. Se poi la salita sarà troppo dura, si tirerà un pò il freno, ma in fondo meglio la fatica che un riposo inutile!


E il treno prende velocità: saltate sull'AV, che si va verso Nord!

domenica 5 ottobre 2008

Buongiorno!


Basta poco a volte perchè svegliandosi le cose sembrino andare meglio... Il weekend è arrivato venerdì sera senza alcun entusiasmo. Il sabato è iniziato con una sveglia troppo anticipata che ha suonato a livello cerebrale durante incubi lavorativi. E' poi continuato con freddo e pioggia e lasciando strascichi di mal di testa e di stanchezza pigra...

Però stamattina, guardando fuori alla finestra vedo un sole meraviglioso, e i 5° che sono annunciati sullo schermo del mio pc non annullano il piacere della luce che è anche un pò il risorgere dalla sepoltura comoda del letto... Insomma, sono contento, anche perchè ieri mi sono dedicato a me stesso cucinando cose per me, cercando relax e riposo, e dandomi finalmente un pò di tempo...

Forse sto concentrandomi un pò troppo sul sottoscritto , diventando egocentrico (o confermando di esserlo sempre stato). D'altronde devo dire che se non fossi così, a questo trasferimento in paese straniero, non necessariamente mi sarei adattato bene. Ego me absolvo...

E anche un paio di note. Ho visto ieri l'ultimo film della serie dei Pirati dei Caraibi. E' stato divertente, magari meno bello degli altri e un pò pesante nella trama, però penso che tra le produzioni fantastiche degli ultimi anni, sia comprensibilmente un must. Johnny Depp su tutti, ma quel Jeoffrey Rush già premio Oscar per Shine, un pò di scena gliela ha saputa rubare. I bellocci, sono statue di cera, anche se Keira Knightley anche di cera ha un suo perchè per i maschietti. E pensare che andava in calzoncini sognando Beckham!

E infine, ho cucinato una cosa nuova. Essendomi piuttosto appassionato al riso fritto cinese nelle mie frequentazioni di ristoranti orientali in terra occidentale, da un pò di giorni meditavo questa sperimentazione. Ieri mi sono finalmente trovato nella condizione di spirito alla Pepe Carvalho, e ho deciso che un tentativo andava fatto. Ho quindi infine preparato un piatto di riso con manzo nel mio wok-padella in teflon di Ikea, che ha funzionato abbastanza bene da rendermi contento dell'opera delle mie mani. Il riso era un pò salato, ma il gusto globale del piatto era tanto piacevole che ci si poteva tranquillamente passare sopra!

E ora, in attesa di un post serale, lascio su queste pagine, un raggio di sole!

venerdì 3 ottobre 2008

Un paio di cose...


Stasera con una attenzione inusuale per me, mentre masticavo allegro la mia carbonara rigenerante di fine settimana, ho seguito il TG1, e ho un paio di cose da dire...

La prima riguarda il nuovo appello all'astinenza dalla contraccezione da parte del Benedetto. Il servizio ha ricordato come la Chiesa Cattolica abbia adottato la sua posizione in materia dopo una severa riflessione sull'argomento ben 40 anni fa. Trattasi quindi di posizione che, pur in una storia millenaria, sta assumendo una certa rilevanza temporale... Non sarebbe forse il caso, oggi, di ritornarci un pò sopra? Cioè, chi vuole essere cattolico, dovrà andare a confessarsi ogni mattina dopo, anche se è sposato? E quei tremendi poi che peccano senza neanche il sacro vincolo? Cioè, si diceva che il sesso contraccettuato è da freccia a S. Sebastiano quando avviene nel matrimonio, ma di quelli che addirittura sono fuori dall'istituto familiare come riconosciuto, non si parlava... E mi è venuto il dubbio che essi, possano darsi da fare anche con coperture anti-nascite... Poi mi sono ricordato che lì, invece del Santo, si fa il tuffo a petto di palomba nell'inferno...

Altro tema, altrettanto mistico, è stata l'apparizione dell'uomo neo, il Bruno Vespa nazionale. Come sempre ha sfornato un nuovo libro che contribuirà a rimpinguare le sue già abbastanza gonfie tasche... Egli sosteneva, abbastanza imbarazzantemente, che l'Italia sta reagendo uscendo dalla sua crisi. Non sono un fine intenditore di economia, ma forse questa volta a Porta a Porta deve essere arrivato qualche spacciatore con del fumo buono... Se poi voleva dire che gli italiani hanno reagito allo stallo eleggendo l'attuale presidente del consiglio, allora penso che la Maria deve averla distribuita lui a tutti davanti alle cabine elettorali perchè vedessero, invece che il trapianto, sulla testa dell'incarnazione del biscione una aureola...

Dulcis in fundo (e scusate la lunghezza, ma un pò di attualità ogni tanto...) il convegno degli industriali a Capri. Mi ha sempre colpito l'idea che questi vadano a discutere di economia nella più esclusiva località d'Italia: perchè non sono invece ad Agrate Brianza o al Lingotto? In ogni caso, anche questi hanno elogiato la nostra salda economia. Essendo che abbiamo avuto un atteggiamento accorto sui mercati, subiamo poco le conseguenze della situazione internazionale. La butto lì, ma non si diceva prima che eravamo una nazione troppo prudente e quindi stagnante senza investimenti in ipotetiche imprese vincenti e quindi in crisi? E tutto a un tratto, ritorna in auge il risparmio nel materasso? Dopo i cento giorni da pecora, il giorno da leone degli altri, rivalutiamo anche i nostri 50 giorni da bradipo!

giovedì 2 ottobre 2008

Senza tempo per i sentimenti....


E' un periodo di lavoro intenso. Ma al di là dell'attimo temporale, mi scopro sempre più lontano dal pensare e parlare di sentimenti... Adesso lo so che per un uomo, tra l'altro anche parecchio peloso, questa parola non dovrebbe mai essere pronunciata perchè fondamentalmente gli dà una connotazione non abbastanza virile, però io sono mio generis, e ho una mente semplice...

Essendo che, anche se non se ne parla, i sentimenti intimi sono la cosa che più ci mette in difficoltà e ci avvilisce come si esalta, io ritengo che dirne e pensarne non sia poi tanto male... Valutare il mio stato emotivo con avvilente costanza è stata da sempre una cosa che ho odiato e amato. I risultati sono stati spesso penosi, ma in ogni caso gustosi. E dove c'è gusto...

Beh, ora non credo che nella vita i sentimenti possano scomparire. A meno che non siamo degli animaletti eremitiaci, ci portiamo appresso storie di successi e insuccessi sociali che ci colpiscono. Non dò grande dignità alle relazioni con gli oggetti: il senso di possesso o di desiderio ne brucia ogni valore profondo, e onestamente trovo anche malato che si sia in simbiosi con qualcosa di inanimato (cosa che peraltro mi capita con il mio pc...).

Ebbene, dove sono andati a finire i sentimenti? Credo siano sommersi da ore e ore di permanenza in un malsano ambiente al neon, dove la testa si concentra su infiniti argomenti tecnici che, a onor del vero, un pò aridi sono... E in questo brodo primordiale di annacquata vita, le pulsazioni associate vanno a giocare a ping pong con le inca**ature quotidiane.

Miseramente, perdono...

mercoledì 1 ottobre 2008

Proposta per la Perfezione

C'ho pensato stamattima, mia cara Perfi: tu saresti perfetta (non a caso) per partecipare alla "Prova del Cuoco", il noto (anche a te credo) programma di RaiUno. Vuoi per perizia ed estro culinari, vuoi per simpatia a mio giudizio contribuiresti a divertire ed interessare non poco il pubblico di massaie ( non) che fedelmente seguono l'Antonellina nazionale e la schiera di cuochi che la circonda. Per non parlare della mitica Anna Moroni che non so come da anni propone ricette (ma ad un certo punto le riciclera', mi chiedo) con la sua vocina stridula e la risatina al limite dell'urticante. Io le adoro. Programmi come questi li considero rassicuranti perche' in essi trovi un'oasi di pace dove tutto sembra tranquillo ed il peggio che ti puo' capitare e' che la maionese impazzisca! Purtroppo per me posso seguirlo solo il sabato e non sempre, ma per te Perfi prenderei un giorno di ferie e starei a casa ansiosa nell'attesa di vedere cosa compri per 12 euro e cosa riesci a preparare con il cuoco a te assegnato in 20 minuti.
TI PREGO, PARTECIPA.
Viaggiatori tutti, qualora lo riteniate opportuno, appoggiate questo mio invito: la PERFI ALLA PROVA DEL CUOCO!!
Tra l'altro, non e' detto che decidano di metterti sotto contratto come ospite fisso, i requisiti ci sono tutti. In tal caso, le puntate le registrerei tutte!!

Un pensiero per alcuni passeggeri

Da qualche giorno leggo su Repubblica delle nuove performance del nostro miniministro (che ci volete fare, sono balbuziente) Brunetta: ultima delle notizie, abolizione dell'assunzione dei precari. E qui è scattata la rivolta, i ricercatori hanno lanciato un grido di dolore.
Trovo tutto quello che sta accadendo un ultimo schiaffo, uno sberleffo supremo all'Italia che pensa, alla ricerca, al progresso, al nostro tentativo di essere ancora un paese civile, di contare ancora qualcosa nel consesso internazionale, di non essere solo un paese di bottegai e commercianti e "imprenditori", un pernacchio agli sforzi di tanti (e sono tanti davvero) che con le loro sole forze e con il loro entusiasmo hanno cercato e cercano di fare un lavoro che migliori il mondo di tutti.
Essì, care Annamaria, Angela, Emma, Antonietta, Antonio potentino, Memole, Ciabrilla e tanti tanti altri che ho conosciuto e a cui ho voluto bene e che ho apprezzato. Non siete niente per il miniministro, solo costi da eliminare.
A chi si è lamentato del governo Prodi, a chi si è lamentato della sinistra (e mi metto nel mucchio, anch'io ho pensato che peggio non si potesse fare), qui ci si sono messi veramente di impegno questa volta: a mare la scuola, a fare gli spazzini i maestri, all'ammasso i ricercatori, a puttane l'università (che già da sola si era data da fare ad autodistruggersi). A che serve pensare, cercare, scoprire, a che serve valere qualcosa, a che serve impegnarsi, a che serve sognare, studiare.
Ora lo sappiamo tutti a che serve, nel nostro pantano, a niente. Un pensiero va anche alla piccola Chiara, che è scappata in Svizzera anche lei e che è finita nel team di ricerca di Alinghi (dove è felice come una pasqua, studiando i suoi amati adesivi). Come lei, se appena potete, scappate, andate via da questo orribile posto, io ho addirittura pensato che forse avrei fatto bene a ficcarmi in qualche progetto per i paesi terzi, a fare il volontario in Africa o in Afghanistan, ma so che non posso. Mi trattiene qui un affetto a cui non so rinunciare, il bimbo più bello del mondo. A voi che siete giovani e che potete ancora sognare e che avete energie, a voi che non avete scelto il precariato come modello di vita, prima scendete in piazza, mettetevi in vendita su e-bay, urlate, strillate e poi cercate un posto all'estero, dove la vostra mente e i vostri sforzi siano apprezzati e dove ai vostri sogni sia dato modo di tradursi in realtà. Lasciate qui solo le Giusi di turno, a fare da tappetino a direttrici dispotiche e pazze.
Lo so, è un post ben amaro questo, ma sinceramente essere italiana non è più un bel vivere.

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori